Ater replica alle recenti dichiarazioni espresse dagli assessori alle manutenzioni Mascia Aniello e ai lavori pubblici del comune di Terni, Giovanni Maggi, sulle condizioni degli immobili di edilizia residenziale pubblica e sulla lamentata attività di manutenzione svolta da Ater.
COSA AVEVANO DETTO ANIELLO E MAGGI
“Il territorio del Comune di Terni è caratterizzato dalla presenza di numerosi complessi immobiliari, spesso costruiti diversi decenni fa, destinati a edilizia residenziale pubblica.
Non di rado gli spazi pertinenziali e viabili a servizio di tali fabbricati denotano condizioni di conservazione precarie e indecorose, con formazione di seri pericoli per i fruitori del posto, nonché per gli utenti della strada laddove tali spazi siano soggetti all’uso pubblico.
Questa Giunta comunale continua a registrare le legittime doglianze di molte famiglie residenti. Ognuna di esse evidenzia la gravità della vicenda, figlia di una trascuratezza gestionale di lunghissima data, con un inspiegabile deficit manutentivo da parte di A.T.E.R..
Di frequente lo stesso stato delle facciate è impresentabile, in condizioni oltraggiose per chi ci vive e per l’intera comunità, in spregio alle norme del regolamento edilizio comunale. E, in alcuni casi, vengono sollevate questioni ulteriori, come la mancata impermeabilizzazione dei tetti.
Nonostante l’importante, sistematico, storico contributo di Terni alla Regione Umbria e, per conseguenza, ad A.T.E.R., con risorse rilevantissime, molti dei contesti evidenziati mancano incomprensibilmente di specifici investimenti manutentivi da parecchi lustri e decenni; pertanto, tali aree non sono più sostenibili sia dal punto di vista sociale, tecnico-amministrativo, oltreché di corretta politica di gestione del territorio: è proprio riguardo alla mission aziendale e alla concreta pianificazione delle manutenzioni che il Comune di Terni intende sensibilizzare i soggetti in indirizzo, al fine di adempiere ai propri doveri istituzionali, prendendosi doverosamente cura delle aree sopracitate, così da consentirne il sicuro utilizzo e il ripristino del decoro urbano, con lo scopo ultimo di ristabilire degne condizioni di godimento e disponibilità dei luoghi, a beneficio e vantaggio in primis dei residenti diretti, nonché dell’intera collettività”.
LA REPLICA DI ATER
Ater Umbria tiene innanzitutto a sottolineare il costante impegno e lavoro per assicurare la qualità dell’abitare dei cittadini. Dal 2020 al 2024 gli investimenti complessivi ammontano ad oltre 40 milioni di euro nel comune ternano. Di questi, per il 2024, oltre 24 milioni, provengono da Delibera Cipe, PNRR e PNC. Ricordiamo che la governance del precedente quinquennio aveva stanziato soltanto 4 milioni di euro per il territorio, quindi aver decuplicato i fondi non ci sembra sintomo di una mancata attenzione da parte dell’attuale amministrazione dell’Ente.
Complessivamente il numero degli alloggi interessati da tutti gli interventi di manutenzione è di 2844, quelli ristrutturati e rimessi nel mercato sono 124, i nuovi alloggi realizzati o da realizzare sono 47. Con riguardo alla richiesta di confronto del Comune di Terni sugli interventi manutentivi, Ater Umbria è sempre stata disponibile, ma rimane in attesa della convocazione di un tavolo da parte della Regione che è il primo destinatario della missiva del Comune inoltrata nei giorni scorsi.
L’Ente regionale tiene inoltre a specificare che, su questo tema e su tutto ciò che è stato genericamente segnalato dall’Amministrazione comunale, non si presta a strumentalizzazioni da campagna elettorale ed affronterà i problemi degli immobili con serietà, come ha sempre fatto, coniugando la dignità degli inquilini con la necessità di mantenere i conti in ordine.
Con riguardo alle aree per le quali sono state indicate “circostanze oggettivamente più critiche” va precisato che la questione non può essere ricondotta semplicisticamente alla responsabilità dell’Ente, ma evidentemente si dimentica che le stesse si trovano su porzioni di aree di proprietà comunale e demaniale, su cui insistono anche fabbricati di proprietà dello stesso Comune e dunque non ricadenti nella gestione di Ater; riguardano porzioni di aree, intestate all’Ater, ma di fatto costituenti parti comuni di fabbricati a totale proprietà privata e/o di fabbricati a proprietà mista Ater/privati; porzioni di aree, ancorché intestate all’Ater, che sono oggetto di convenzione con il Comune di Terni per le quali non risultano ancora perfezionati dal Comune i relativi atti di retrocessione e per le quali l’Azienda ha portato più volte all’attenzione la necessità di provvederne alla regolarizzazione; porzioni di aree comuni a fabbricati di proprietà esclusiva di Ater, costituiti in “Autogestioni” nei quali sono ricompresi anche immobili locati allo stesso Comune; porzioni di aree esclusivamente private.
Non è dunque possibile puntare l’indice – in particolare in periodi di campagna elettorale – nei confronti dell’Ente quando i problemi si risolvono fattivamente con la collaborazione di tutte le Amministrazioni interessate. Ater Umbria ricorda al riguardo che nel corso del 2023 è stata intrapresa con gli uffici del Comune di Terni un’importante attività tecnico-ricognitiva finalizzata alla stesura di un accordo per una razionalizzazione del patrimonio tra i due Enti.
Restiamo quindi in attesa, da parte del Comune, della sottoscrizione dell’accordo, già approvato dal Cda di Ater, anche al fine di poter “adempiere ai propri doveri istituzionali” per quelle aree tuttora in carico ad Ater ma che giuridicamente dovrebbero essere, già da anni, in piena proprietà e gestione dell’Amministrazione comunale.
Ater si è sempre fatta parte diligente – anche per gli interessi di pubblica incolumità – e promotrice, nel corso degli anni, nei confronti dei vari soggetti interessati, tra cui la stessa Amministrazione comunale, di interlocuzioni e di attività tecniche, per trovare soluzioni che potessero superare le difficoltà di gestione delle aree sia a livello di singolo edificio che di quartiere. Ci aspettiamo che il Comune di Terni faccia altrettanto.