Per usare una frase ad effetto, potremmo scrivere che Azione Cattolica, che rappresenta una vasta area di pensiero anche a Terni, starà all’opposizione. Il professor Luca Diotallevi, presidente di Azione Cattolica, non ha detto per chi voterà, ovviamente, né che Azione Cattolica darà indicazioni di voto per questo o quel partito , ha detto però chiaramente, in un articolato discorso lungo 32 minuti (che potete ascoltare) ciò che non gli piace.
Non gli è piaciuto sicuramente come ha governato il PD tanto che il solo fatto che ci siano altre persone a Palazzo Spada, già questo lo giudica positivamente. Ma non è quel ricambio che si aspetterebbe. Populismo, statalismo e sovranismo che si contendono le spoglie di Palazzo Spada, seppur pienamente legittimi, non rappresentano quella visione di città aperta, liberale e riformista che farebbe al caso di Terni (e non solo di Terni).
Lo ha detto senza tanti giri di parole in una sala gremitissima dove erano presenti molti degli attori principali della campagna elettorale.
IL PERICOLO DEL POPULISMO
“E’ un momento questo in cui – ha esordito Diotallevi – nella classifica dell’assurdo politico Grillo e Casaleggio guadagnano il primo posto proponendo di sostituire la democrazia rappresentativa con la democrazia diretta , né possiamo tacere che anche molti cattolici si sono uniti a questa demagogica rincorsa all’assurdo.Tuttavia, non perché si tratta di idee notoriamente impraticabili, queste stesse idee sono anche inutili o innocue. Esse attirano l’attenzione di una opinione pubblica stremata in ogni senso e poi la distraggono, inducendola ad avvitarsi in una spirale viziosa, fatta di promesse improbabili, delusioni cocenti, escalation di rabbia che ben dispone a nuove promesse ancora più improbabili. Oltre una certa soglia – avverte Diotallevi – tutto questo diventa un pericolo mortale per le società aperte e le loro democrazie.L’altezza della soglia oltre la quale il populismo diventa pericoloso dipende da una proporzione: più la società aperta e la sua democrazia sono in salute, più si allontana la soglia del pericolo; più la società aperta e la sua democrazia sono malate,fragili, o come oggi, stremate da decenni di crisi economica, politica, culturale, religiosa,famigliare , più la soglia di pericolo si abbassa, il rischio si fa reale ed incombe.Tocca a noi, e quindi anche ad Azione Cattolica, affrontare questo pericolo. Tocca a noi ricordare il valore altissimo e lo spirito della società aperta e della sua democrazia e rianimarlo, così da marginalizzare e rendere tollerabili le manifestazioni del populismo, non più spettro, ma farsa”.
IL TRIPLICE FALLIMENTO DEL PD E I SUOI VASSALLI
“Negli ultimi 20 anni il gruppo dominante della scena politica ternana, composto da parlamentari nazionali e regionali, amministratori comunali, alcuni dirigenti delle amministrazioni comunali e regionali e controllate,settori della cooperazione e del sindacato, alcuni professionisti e un certo numero di intellettuali, transitato dal PC al PD e schegge limitrofe, ha realizzato un triplice fallimento:ha sacrificato e poi gravemente compromesso lo sviluppo della città con le politiche che ha promosso; da ultimo ha sacrificato anche l’autonomia amministrativa del Comune; in terzo luogo ha distrutto un partito ed ha annichilito quella ottima idea che era il Partito Democratico. In quel gruppo – ha aggiunto Diotallevi – si è cominciato a costruire le carriere su di un rapporto di vassallaggio rispetto ai gruppi di controllo dell’amministrazione regionale; a questo vassallaggio è stato sacrificato ogni positivo contributo che ancora poteva venirgli, in sede politica ed amministrativa, degli assessori esterni della seconda giunta Di Girolamo.I risultati ottenuti da questo gruppo di potere sono tali che ormai è inutile perfino farne un computo: il bilancio è inequivocabilmente negativo.Nessuna autocritica da via Mazzini all’altezza delle dimensioni del fallimento.I protagonisti primari restano gli stessi e non si può negare che questo introduca un elemento di chiarezza, nella prossima competizione elettorale:chi volesse continuare per la strada percorsa fino ad ora, sa a chi rivolgersi”.
LE ALTERNATIVE
“Due gli attori dalla matrice populista e sovranista: Movimento 5 Stelle e Centro destra a trazione leghista, che hanno un profilo largamente insufficiente se si ritiene che l’assetto di città aperta sia sotto attacco e sia l’unico che può garantire un futuro di crescita e più in generale di sviluppo.Ma sono l’unica alternativa in campo, al PD.”
GLI INNOVATORI SONO ASSENTI
“I sostenitori della società aperta, antisovranisti e antipopulisti, già pochi nel panorama sociale ternano,oggi sono del tutto assenti dal panorama politico locale.La colpa di questa assenza – sottolinea il presidente di Azione Cattolica – non può essere imputata al Movimento5Stelle e alla Lega e, certo, non incrina in alcun modo la legittimità di questi due attori e degli altri; la colpa di questa assenza è solo degli assenti. Ai limiti dell’invisibilità”.
CAMBIARE FACCE, E’ GIA’ UN FATTO POSITIVO – IL DURO AFFONDO CONTRO IL REGIME PCI-PD”
“Tentare la discontinuità politica e amministrativa per la città di Terni è una esigenza primaria.Qualsiasi siano i giudizi sull’unica alternativa in campo , quella populista nelle due versioni 5 stelle e Lega – ha scandito Diotallevi – e anche se per ipotesi l’alternativa fosse tanto negativa quanto ciò da cui si tratta di prendere le distanze, il regime PCI-PD , giaà il solo alternarsi di diversi gruppi dirigenti deve essere considerato un bene. Un piccolo bene, quasi sicuramente non sufficiente, ma un bene. Fosse anche si trattasse solo di cambiare nomi e di cambiare giri”.
PER CHI VOTA AZIONE CATTOLICA
“E’ una richiesta irricevibile – ha detto il professor Giuseppe Croce introducendo l’incontro che si è tenuto in una sala della parrocchia di San Francesco – non votiamo come Azione Cattolica , cerchiamo di creare convincimenti, di praticare l’esercizio del discernimento, che non è neutrale.Tra le forze più accreditate ci sono le due forze che si definiscono populiste o identitarie mentre manca una forza significativa che possa essere assunta come una forza rappresentante dell’orientamento liberale e questo ci fa dire che sono elezioni alle quali stiamo andando con poche possibilità di scelta perché le forze in campo non rappresentano tutte le opzioni e le contrapposizioni naturali che dovrebbero esserci.Da questo punto di vista penso di poter dire che non ci troviamo molto a nostro agio.”