Se per l’Italia il 2022 dei brevetti è stato un anno d’oro, per l’Umbria lo è stato di platino, perché è la seconda regione italiana dopo l’Abruzzo per crescita. L’Umbria, infatti, passa dalle 26 domande di brevetto europeo pubblicate nel 2021 alle 46 del 2022, con un aumento del 56,8%. Il dettaglio provinciale vede i brevetti presentati da soggetti residenti (nel caso di persone) o con sede legale (nel caso di imprese ed enti pubblici) in provincia di Perugiacrescere da 23 del 2021 a 35 del 2022, mentre in provincia di Terni sono aumentati da 3 a 6. Emerge dall’analisi effettuata da Unioncamere e Dintec. Dal 2008 al 2022 i brevetti europei depositati sono complessivamente 398, con una nettissima prevalenza di Perugia (350) su Terni (48) rispetto alla distribuzione provinciale sia del Pil che degli abitanti, che del numero delle imprese. Nel 2022 in Umbria l’83,3% delle domande di brevetto pubblicate proviene dalle imprese, niente invece arriva da Enti di ricerca mentre il 16,7% proviene da soggetti privati. Più in dettaglio, le domande di brevetto pubblicate dalle imprese sono percentualmente molte di più in provincia di Perugia (86,4%, mentre le domande presentate da soggetti privati sono il 13,6% del totale) che in quella di Terni (63,6%, con la percentuale dei soggetti privati che è alta, pari al 36,4%). A livello di settori tecnologici interessati, nelle domande umbre di brevetti a fare la parte del leone sono le tecnologie della meccanica e dei mezzi di trasporto (23 domande di brevetto su 41 totali), peraltro concentrate per intero in provincia di Perugia. Con otto domande di brevetto seguono le tecnologie chimico-farmaceutiche (quattro nel perugino e altrettante nel ternano), mentre con due brevetti ciascuna ci sono le voci “tecnologie elettriche/elettroniche” e “tecnologie strumentazione e controllo”. Guardando alle domande umbre nell’ambito delle Key Enabling Technologies (KET), che, per la loro applicazione ad un gran numero di attività produttive sono fondamentali per la competitività delle imprese, sono appena due, afferenti alla voce “Advanced Manufacturing Technologies”, e anch’esse tutte appannaggio della provincia di Perugia. Ed è sulle Key Enabling Technologies che l’Umbria marca un forte ritardo rispetto alla media nazionale.