Venerdì scorso i rappresentanti sindacali degli agenti della polizia penitenziaria , Sappe, UGL, Sinappe, Uilpa, FNS Cisl e CNPP , hanno incontrato il Prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, al quale hanno esposto la critica situazione della casa circondariale di vocabolo sabbione, “allo scopo – si legge in una nota congiunta – di avere un supporto per far terminare i trasferimenti nella Regione e soprattutto nella Casa Circondariale di Terni dei detenuti cosiddetti ‘ordine e sicurezza’.”
“Si tratta infatti di soggetti che si sono resi responsabili di aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria, o che, con i loro inqualificabili comportamenti, hanno messo a repentaglio l’ordine e la sicurezza di istituti penitenziari di mezza Italia, che poi ne hanno chiesto il trasferimento per difficoltà di gestione.
Puntualmente – scrivono le organizzazioni sindacali – il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Toscana e Umbria, ritenendo evidentemente quest’ultima una ‘discarica’, adotta ormai da anni provvedimenti di trasferimento nella nostra regione ed in particolare nell’Istituto ternano.”
Nell’incontro con il Prefetto è stato inoltre segnalato che la presenza di detenuti nel carcere ternano supera abbondantemente la soglia della capienza massima che è di 416 reclusi, essendo loro 520.
“Di contro ,invece , sono pochi, pochissimi i poliziotti in servizio e ormai ridotti allo stremo da massacranti turni e dall’indifferenza dimostrata dalla Direzione, dal Comando e dal Provveditorato regionale rispetto alle gravissime ed irreversibili problematiche che affliggono ormai da anni il carcere di Terni; lavorare in emergenza da troppo tempo logora il personale e abbassa i livelli di sicurezza, già ben al di sotto del limite minimo – sostengono i sindacati.”
Sarebbe necessario spostare almeno 20 detenuti “ordine e sicurezza” e bloccare le assegnazioni in entrata da parte del Provveditorato che riguardano questi soggetti. Questi provvedimenti permetterebbero di tornare a un livello “tollerabile”.