Sulla rottura dell’alleanza politica fra il centrodestra e Alternativa Popolare interviene il coordinatore comunale di Terni di Fratelli d’Italia Marco Cecconi.
Cecconi sottolinea “il ruolo di opposizione in consiglio comunale” di FdI all’amministrazione Bandecchi, “un’opposizione costruttiva, rispettosa delle istituzioni, delle regole e delle persone”. E “l’alleanza temporanea non ha mai modificato – aggiunge – la nostra collocazione all’opposizione”. Alleanza peraltro bocciata “in primis dai nostri elettori”, sottolinea ancora Cecconi. “Bandecchi e AP – conclude – sono agli antipodi dei nostri valori e della nostra idea della politica”.
DI MARCO CECCONI, COORDINATORE COMUNALE DI FRATELLI D’ITALIA
La posizione di Fratelli d’Italia a Terni rispetto all’Amministrazione-Bandecchi e ad Alternativa Popolare è semplice e chiara.
Per quanto riguarda il nostro ruolo di opposizione in consiglio comunale, è presto detto. Al di là dei proclami e delle chiacchiere (che stanno sempre a zero, da qualunque parte provengano), sin dall’insediamento dell’attuale consiliatura, ovvero da un anno e mezzo a questa parte senza soluzione di continuità, quella di FdI è stata un’opposizione più che costruttiva: com’è scritto, tracciato, documentato nero su bianco. È un’opposizione, cioè, che risulta certificata dalla quantità e dalla qualità delle iniziative – atti concreti – assunte da FdI proprio in consiglio comunale. Parlo, ad esempio, di tutti i (tanti) nostri atti di indirizzo proposti per orientare al meglio le scelte di governo della città. Parlo, per citare solo alcuni casi al riguardo, delle forti sollecitazioni che proprio noi abbiamo avanzato perché si superassero veti e cincischiamenti e si procedesse invece sulla strada del landfill mining per la discarica Valle (come alla fine è stato fatto), condizione indispensabile per arrivare all’Accordo di programma per le nostre acciaierie. Parlo degli interventi che sempre noi abbiamo fatto per scongiurare la privatizzazione della pubblica illuminazione gestita da ASM (opzione sventata per l’appunto grazie a noi). Parlo – per arrivare, per brevità, direttamente ai nostri giorni – della proposta, di cui sono il primo firmatario, di chiamare a Terni a Palazzo Spada l’assessore regionale allo sviluppo economico per relazionare sull’AST.
La nostra è stata un’opposizione da sempre più che costruttiva, sviluppata – per continuare nelle prove concrete – anche attraverso i tanti tentativi di modificare al meglio certe delibere di giunta. Valga, fra gli altri, il caso del regolamento sulla ZTL e dei nostri numerosi emendamenti, sempre sistematicamente bocciati solo per partito preso: salvo le plurime riscritture di quel regolamento a cui la giunta è dovuta ricorrere nel giro di pochissimi mesi.
La nostra è stata un’opposizione sin dall’inizio, senza eccezioni, sempre rispettosa delle istituzioni, delle regole e delle persone: senza mai usare toni neanche lontanamente inappropriati, nonostante i ripetuti attacchi – verbali, fisici, volgarità su volgarità – di cui siamo stati oggetto.
La temporanea alleanza – decisa a Roma su forte spinta di Lega e Forza Italia – in vista delle elezioni regionali del novembre scorso in Liguria, Umbria ed Emilia Romagna, non ha mai modificato – questo è stato chiarito subito – la nostra collocazione all’opposizione. Quale fosse la nostra opinione al riguardo, estremamente critica per usare un eufemismo, l’abbiamo detto allora nelle dovute sedi e l’abbiamo ribadito in fase di analisi del voto, sempre nelle dovute sedi: ovvero nelle sedi di un partito al quale siamo comunque rimasti fedeli. Ma, soprattutto, molto più autorevolmente di chiunque, quanto quell’alleanza a Terni fosse percepita agli antipodi del nostro sistema di valori, della nostra idea della politica e delle istituzioni, l’hanno detto in primis i nostri elettori, proprio gli elettori di Fratelli d’Italia.
Ora, alimentata da Bandecchi, prevale la narrazione secondo la quale sarebbe stato lui ad abbandonare il centrodestra: semmai è vero il contrario, dato che è stato il centrodestra a non includere Alternativa Popolare nelle consultazioni di coalizione in vista delle prossime tornate elettorali.
“Le sconfitte servono per farci restare con i piedi per terra”, commentò Giorgia Meloni dopo il voto di novembre. Ed è qui che FdI a Terni intende restare: con i piedi a terra. Liberi una volta per tutte, da un’alleanza che per noi ha cessato di esistere quando è calato il sipario sulla disastrosa esperienza del voto regionale, esperimento ampiamente bocciato dalle urne. Piedi a terra ben saldi in un sistema di valori e in un’idea della politica e delle istituzioni, rispetto alla quale l’Amministrazione-Bandecchi ed AP sono agli antipodi. Ed alla quale noi non intendiamo in nessun modo abdicare.