“C’è una competenza e una qualità nel produrre acciaio in Italia che è storica e che rimane una delle nostre competenze tipiche e una delle nostre capacità. Quindi, salvaguardare questa vocazione è la condizione per pensare a un futuro industriale, seppur rinnovato nella sua qualità e nelle sue tecnologie.”
Lo ha detto il segretario nazionale della CGIL, Maurizio Landini che ha partecipato questa mattina a Terni ai lavori del congresso provinciale che ha eletto Claudio Cipolla nuovo segretario della Camera del Lavoro di Terni. Cipolla sostituisce nell’incarico Attilio Romanelli che ha guidato il sindacato negli ultimi 8 anni. Il nuovo segretario della FIOM è Alessandro Rampiconi.
A margine dei lavori del congresso Landini, agli operatori dell’informazione riferendosi alla situazione dell’ILVA di Taranto ha detto che “è necessario che Mittal ritiri il recesso e sia richiamata da tutti a rispettare gli accordi che ha firmato e che il governo deve confermare le scelte già fatte ovverosia la riorganizzazione di ILVA e il suo risanamento ambientale.”
Nel suo intervento al congresso Landini ha fatto capire di non essere contrario affatto a una partecipazione del pubblico in assetti privati (in questi giorni si parla di nazionalizzazione dell’ILVA). “In tutto il mondo – ha detto Landini – nei settori strategici, indirettamente o direttamente, c’è una presenza dello Stato. Questo è un modo per controllare ciò che succede e per avere voce in capitolo sulla qualità degli interventi che vengono fatti. Io penso – ha aggiunto Landini – che questa debba diventare una delle questioni generali e non sia soltanto un questione locale, penso non solo all’ILVA ma anche alla Whirlpool e all’Alitalia, tanto per citare quelle più importanti, sulle quali il sindacato non dovrà limitarsi soltanto alla solidarietà ma dovrà essere capace di mobilitarsi.”
Il neo segretario CGIL, Claudio Cipolla ha sottolineato le difficoltà in cui si dibatte chi lavora e vive in provincia di Terni: “nonostante quello che ci dicono – ha detto Cipolla – non siamo affatto fuori da una crisi profonda che ha modificato le condizioni di vita delle persone. La CGIL è stata sempre un punto di riferimento per tanti cittadini e vogliamo proseguire il nostro impegno per emancipare il più possibile le condizioni di vita e di lavoro delle persone che in questo territorio lavorano, vivono e hanno costruito il proprio futuro.”
Cipolla ha manifestato preoccupazione anche per la situazione di AST, ha parlato di “situazione poco chiara sia a livello europeo e mondiale che della proprietaria Thyssen,che non agevola una prospettiva certa di futuro dello stabilimento di Terni. Quello che si sta determinando sui mercati delle produzioni di acciaio, sta penalizzando, in quota parte, anche le produzioni ternane. E’ chiaro – ha aggiunto Cipolla – che le produzioni che si fanno qui, la storia di questo territorio, le competenze che ci sono, fanno sì che ci siano le possibilità di svolgere un ruolo strategico nelle produzioni dell’acciaio inossidabile. Questo si può fare solo grazie a una attenzione diversa del governo nazionale e a un piano industriale di Thyssen che, però, ancora non abbiamo.”
Non sarà un pensionato l’ex segretario Attilio Romanelli: ” a me la CGIL ha dato tanto in termini umani, sociali e di dignità e se mi verrà chiesto un contributo io volentieri sono a disposizione – ha detto Romanelli.”
La segreteria di Romanelli è coincisa con la crisi più profonda che il territorio ha attraversato dal dopo guerra: “noi però abbiamo messo in campo un serie di cose – dice Romanelli – penso alla vicenda dell’area di crisi complessa, penso, alle richieste avanzate alla Fondazione Carit, penso all’ultimo documento che abbiamo fatto insieme a Cisl e Uil per la riorganizzazione della vita cittadina su temi come i trasporti, l’ambiente, il lavoro.”
Su Ast Romanelli afferma che “la Thyssen ha in Germania una situazione molto pesante, una posizione debitoria molto complicata tanto che si parla della vendita del gioiello di famiglia, la divisione elevator. Il confronto che si è aperto in Germania avrà sicuramente delle ripercussioni anche su AST.”
Sul ruolo che anche in futuro potrà giocare il sindacato, sottoposto ciclicamente ad attacchi, Romanelli non ha dubbi: “le teorie della disintermediazione e delle democrazie illiberali sono esempi che vanno combattuti, i ceti sociali più deboli possono interloquire e avere un ruolo nella società moderna se sono rappresentati e la rappresentanza del sindacato, secondo me, è fondamentale.”