Lo storico videostore di Terni, “Cinecittà”, compie, proprio oggi, 30 anni.
Era il 1 ottobre, era di sabato ed era il 1988 quando si inaugurava in via Federico Cesi la videoteca che poi sarebbe diventata leader in città e un caso a livello nazionale. Sì, un caso, perché gli addetti del settore non si capacitavano che una realtà come la nostra fosse sorta a Terni, in provincia e non in una grande città.Perché, all’apice del successo, fino al 2010/2011, facevamo numeri da grande città.Competevamo con gli store di Milano e di Roma. E questi non si capacitavano del fatto che noi si potessero noleggiare, anche in solo giorno, di sabato, 1.350 film.
Numeri da capogiro.Per questo eravamo inseriti fra i primi 10 e forse anche fra i primi 5 videostore d’Italia.
Ne parlo avendo vissuto e vivendo tuttora questa esperienza e lo faccio anche in barba a un evidente conflitto di interessi.
Ma il punto è che questa di Cinecittà è stata, ed è tuttora, una esperienza di cui si parla oltre i confini della città. Siamo, infatti, rimasti soli soletti, da un bel pezzo.Lavoriamo in regime di monopolio ma non ne traiamo alcun vantaggio poiché questo settore, quello dell’Home Video, è stato travolto da uno tsunami nel corso di questi ultimi anni.Uno tsunami che ha spazzato via quasi tutte le videoteche a Terni , tranne appunto Cinecittà, e quasi tutte in Italia e nel mondo.Spazzati via i grandi colossi, a cominciare da Blockbuster.Il suo arrivo a Terni, peraltro, non ci spaventò affatto.Li avevamo anticipati, infatti, con le aperture domenicali e nei giorni festivi (compresi Natale ,Capodanno, Pasqua, 1 maggio) e con l’allungamento dell’orario che, ai tempi d’oro, si protraeva fino alle ore 2 della mattina.
Il video store, da qualche anno, soffre la concorrenza pirata e sleale ma anche la concorrenza corretta, quella delle piattaforme digitali, di Netflix, di Sky. E’ cambiato il modo di fruire del prodotto. Il video store rischia di diventare un pezzo di modernariato.
Nonostante ciò resiste, si direbbe, uno “zoccolo duro” di clientela che il film se lo vuole vedere come e quando gli pare, in alta qualità,in dvd o blu ray, soprattutto quel film e non altri.
Ecco spiegato il motivo per cui Cinecittà oggi può tagliare un traguardo incredibile, quello dei 30 anni di attività.
Solo a ripensarci a quanto tempo è passato mi si rizzano i capelli (che non ho) in testa. Ci sono mamme e papà che abbiamo conosciuto da bambini. Ci sono adolescenti che abbiamo visto nel carrozzino.Abbiamo visto sposi separarsi e frequentare il videostore con i nuovi partner.Abbiamo vissuto i drammi di tante persone, tanti amici, perché poi il cliente che si vede spesso, diventa un amico, che ci hanno lasciato troppo presto.
Questo per dire che tanta umanità è passata per Cinecittà.Non a caso il numero dei clienti supera abbondantemente le 50 mila unità.
E, a proposito di clienti.Ne cito solo 3 di quelli VIP, ma VIP, VIP. Tutti gli altri, vista la mole, mi è impossibile citarli.
Lucio Dalla che, mi ricordo, spese poco meno di 200 euro, acquistando una serie di dvd.Si trovava a Terni per ritirare il premio San valentino d’oro.
Il premio Oscar Giuseppe Tornatore, anche lui fece incetta di dvd.Me lo ritrovai alla cassa, non lo avevo visto entrare.Lo salutammo cortesemente, lui fu molto gentile, come Dalla, ma non gli dicemmo nulla.Ricordo avevamo il negozio pieno, nessuno lo riconobbe.
E poi la poetessa Alda Merini.Che io all’epoca, nel 1994 o 1995, non ricordo precisamente, non conoscevo, o meglio non l’aveva mai vista prima.Entrò nel negozio, questa signora, tutta spettinata, non per acquistare videocassette (all’epoca i dvd ancora non c’erano) ma fu attirata (e comprò) un grosso pupazzo che tenevamo esposto in vetrina.Talmente grande che non sapevo come darglielo.E lei, assolutamente incurante, mi disse:”me lo dia così”.E uscì, in viale della stazione, con questo grosso pupazzo tra le mani. Con stupore la vidi qualche sera dopo, ospite al Maurizio Costanzo Show. Era proprio lei, era Alda Merini.
Si dovrebbero festeggiare questi 30 anni di attività.30 anni della nostra vita passati in un baleno.Invece no.Non c’è proprio niente da festeggiare.Il cinema, così come l’editoria, così come la musica, sono stati martoriati dall’esplosione di Internet.
Sicuramente per i videostore non c’è futuro.Anche per Cinecittà non c’è futuro.
Ecco perché non c’è proprio niente da festeggiare.Niente spumante.
Però la storia,magari attraverso queste poche righe, meritava di essere raccontata.