Oggi presso il tribunale di Roma c’è stata la prima udienza della causa civile intentata dalla famiglia di David Raggi nei confronto dello Stato italiano ovverosia della presidenza del consiglio dei ministri e dei ministeri dell’interno e della giustizia. Contro la prima per non aver adempiuto a una normativa europea che impone agli stati la creazione di un fondo per le vittime di reati violenti e contro i ministeri perché Amine Aassoul , gravato da numerosi precedenti penali doveva stare in carcere e , comunque, non doveva trovarsi sul territorio italiano.
La famiglia Raggi è rappresentata dall’avvocato Massimo Proietti, Presidenza del consiglio dei ministri e ministeri dall’avvocatura dello Stato. Lo Stato, diciamolo subito, non intende pagare. Secondo gli avvocati “non c’è nessuna responsabilità da parte dello Stato”, nel delitto Raggi e, soprattutto, “a seguito di una ulteriore sentenza recentissima , dell’ottobre 2016 della Corte di giustizia europea che ha condannato l’Italia per non avere recepito una norma per i reati transfrontalieri” gli avvocati sostengono che “semmai, la norma vale solo per i reati transfrontalieri ma non per quelli avvenuti all’interno dello Stato italiano”. Quindi, deduzione, se un cittadino italiano viene ucciso in uno dei paesi della Comunità europea i fondi vanno costituiti e i famigliari della vittima vanno risarciti se , invece, l’omicidio avviene all’interno del territorio italiano il risarcimento non ci dovrebbe essere.
Secondo l’avvocato Proietti queste considerazioni rappresentano un autogol. “Tutto questo discorso – sostiene il legale della famiglia Raggi – secondo me è superato dal fatto che lo Stato italiano ha emanato la legge 122 del luglio 2016 con cui istituisce il fondo per le vittime italiane di reati violenti; stiamo già discutendo sui limiti della legge , quindi il problema dei reati transfrontalieri è già superato”.
Il giudice, ritenendo che si tratti di una questione di diritto, non essendoci necessità di istruttoria, testimonianze e altro, ha ritenuto di accogliere le richieste della famiglia Raggi di andare subito a decisione e ha stabilito che la sentenza verrà emessa nella prossima udienza che è stata fissata per il 6 febbraio 2018.
A meno che non venga modificata la legge 122 in modo favorevole e allora la vicenda si chiuderebbe prima.
L’entità del risarcimento chiesto dalla famiglia Raggi era di 2 milioni di euro o, in mancanza, il fondo nei limiti dell’indennizzo per la provvisionale che era di 600 mila euro.
LA BEFFA DELLA LEGGE 122
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/nessun-risarcimento-per-la-famiglia-di-david-raggi-355306
LA CONDANNA A 30 ANNI DI CARCERE, ANCHE IN APPELLO, PER AMINE AAASOUL
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/appello-david-raggi-confermati-30-anni-ad-amine-aassoul-367748