Due fine settimana per ammirare alcuni siti di indiscussa bellezza situati nel ternano. Sarà possibile grazie ad un doppio appuntamento con le Giornate Fai d’autunno. Il 17 e 18 ottobre si potrà visitare villa Bianchini Riccardi a Piedimonte di Terni mentre il 24 e 25 ottobre sarà la volta dell’Antiquarium (se possibile anche gli scavi della villa di Poggio Gramignano) e del Museo della Grande Guerra di Lugnano in Teverina.
Villa Bianchini Riccardi è la più notevole tra le residenze di Piedimonte. Occupa una posizione elevata, in uno degli angoli più belli della collina. La costruzione si deve ad un aristocratico di Todi, Fausto Galluzzi, che eresse il primo nucleo nel 1640. Passò alla famiglia Canale, che ne fu proprietaria fino al 1851. Notevoli lavori di ampliamento vennero promossi dal cardinale Saverio Canale a partire dal 1740. Per vincoli matrimoniali la proprietà pervenne alla famiglia Bianchini Riccardi, attuali proprietari. La villa è preceduta da un ampio giardino arricchito da molte specie arboree tra cui elci, cedri del Libano, querce e palme. Tra gli oggetti d’arte spiccano tele attribuite al Vanvitelli, un ritratto del cardinale ed una serie di magnifici quadri raffiguranti i maggiori porti italiani. Di grande suggestione la cappella, che ospita un raro organo con canne in legno. Nell’ala occidentale un piccolo teatro conserva la suggestiva bordura lignea della volta.
Nell’Antiquarium di Lugnano in Teverina verrà illustrato lo scavo della villa rustica romana di Poggio Gramignano, risalente al I sec. a.C. sorta in posizione panoramica 5 km a sud ovest di Lugnano. Ne è stata rinvenuta una porzione della pars urbana (settore riservato al padrone), caratterizzata da una grande sala di rappresentanza qualificata da ricche decorazioni parietali e pavimentali e una porzione della pars rustica e fructuaria (settore riservato agli schiavi ed alla lavorazione dei profotti). Nel V sec. d.C., dopo il collasso di molte strutture della villa, la parte produttiva venne destinata ad uso cimiteriale ed ospita decine di sepolture di bambini, la cui morte fu causata da una epidemia di malaria. Sarà visibile una parte significativa dei reperti rinvenuti e se possibile, al termine dell’illustrazione seguirà la visita allo scavo.
Il Museo civico della Grande Guerra 15-18 è posto all’interno di un edificio costruito nei primi anni del Novecento per ospitare una fabbrica di lampadine. Nato nel 2012 con l’intento di rendere permanente una mostra risultato di un attento studio sul contributo che la città di Lugnano in Teverina aveva fornito al conflitto, deve il suo nucleo iniziale agli eredi di un giovane ufficiale medico lugnanese. Questi hanno offerto strumenti chirurgici ed una interessante raccolta di fotografie dal fronte, si e’ aggiunto poi il consistente apporto di cimeli messi a disposizione da un collezionista locale. La vita quotidiana dei soldati scorre cosi’ davanti agli occhi dei visitatori, che, attraverso ricostruzioni ambientali e numerosi oggetti d’uso comune, possono comprendere, a più di un secolo di distanza, la drammatica esperienza della guerra.
“Fin dal 2014, quando ci siamo insediati, evidenzia il sindaco di Lugnano in Teverina Gianluca Filiberti, abbiamo cercato di puntare molto sulla cultura per lo sviluppo del nostro borgo. E anche in questo periodo di emergenza abbiamo avuto tutte le strutture piene, ma anche la vendita di numerose case ed il raddoppio delle concessioni edilizie. C’è stato un movimento che la cultura ha spostato verso il nostro piccolo borgo. Abbiamo portato in Consiglio comunale un nuovo regolamento edilizio per la tutela del nostro paesaggio, per mantenerlo intatto, perché nessuno possa manomettere ciò che è stato creato in passato. Importanti sono le Giornate del Fai per far conoscere Lugnano in Teverina e mi aspetto tanti visitatori.”
L’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno – dedicata a Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio – vede alcune innovazioni organizzative dettate dall’emergenza Covid. È necessario prenotare le visite attraverso il portale FAI prenotazioni. Ci si iscrive, si versa il contributo, del valore minimo di 3 euro, si prenota l’orario della visita. E’ importante giungere all’appuntamento qualche minuto prima della partenza del gruppo cui si è prenotati, non sarà infatti possibile partecipare a giri successivi ne ammettere visitatori non prenotati. L’uso della mascherina è obbligatorio, così come il distanziamento di sicurezza.