È morta oggi a Roma all’età di 79 anni l’attrice parigina Martine Brochard.
In Francia è apparsa in capolavori quali “Parigi brucia?” di René Clement e “Baci rubati” di Francois Truffaut.
Trasferitasi negli anni 70 in Italia, è stata la protagonista di molti titoli di successo: “Milano trema, la polizia vuole giustizia”, del 1973 di Sergio Martino.
“Storia di una monaca di clausura”, di Domenico Paolella, 1973.
“La nottata”, di Tonino Cervi, 1974. È dello stesso anno anche “La governante”, di Giovanni Grimaldi.
In anni più recenti era apparsa ne “I miei primi 40 anni”, di Carlo Vanzina, 1987. “Paprika” , di Tinto Brass, 1991. Con lo stesso regista girerà anche “L’uomo che guarda”, 1994.
“Colpi di fulmine”, di Neri Parenti, 2012.
Martine Brochard ha lavorato anche per la TV in titoli di grande successo: “I promessi sposi”, “I ragazzi della 3^ C”, “Non lasciamoci più”, Vento di ponente”, “Incantesimo”, “Il bello delle donne”, “La squadra”, “Il sangue e la rosa” , “Il peccato e la vergogna”, “Viso d’angelo”, “Non è stato mio figlio”.
L’attrice francese è stata sposata con il regista e commediografo ternano Franco Molè, deceduto nel 2006.
Insieme hanno girato, nel 1990, “La stanza delle parole”.
Quattro anni fa è stata a Terni, insieme a suo figlio Ferdinando Ceriani, per ricordare la figura di suo marito e per inaugurare la via che gli è stata dedicata nei giardini del Caos.
Terni, una via per Franco Molè, al Caos. A 15 anni dalla scomparsa ricordata la figura dell’artista e inaugurata la nuova via