E’ stata assegnata la scorta al conduttore de “Non è l’Arena”, Massimo Giletti.
E’ arrivato dal Dap, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, l’ input che ha poi portato ad assegnare la scorta a Giletti.
Ed è giunto all’ esito di una attività di “monitoraggio e raccolta” volta a verificare l’ esistenza di affermazioni che alcuni detenuti sottoposti al regime speciale del 41bis si sarebbero scambiati sulle vicende oggetto delle trasmissioni televisive domenicali su La7 di Giletti.
A conclusione di questi accertamenti – a quanto si apprende dal ministero della Giustizia – i nuovi vertici del Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria hanno invitato la Direzione Nazionale Antimafia a valutare l’ opportunità di segnalare agli organi preposti la necessità di attivarsi per sottoporre a misure di tutela, tra gli altri, anche lo stesso giornalista.
Si è appreso ulteriormente che Giletti vive sotto scorta dalla fine del mese di luglio in seguito alle minacce rivolte nei suoi confronti dal boss Filippo Graviano che gli imputerebbe il contenuto di alcuni servizi andati in onda durante stagione trascorsa de “Non è l’Arena”.
Nel mirino di Graviano soprattutto una puntata andata in onda il 10 maggio in cui Giletti lesse i nomi di alcuni dei 300 mafiosi che uscirono dal carcere, in seguito all’emergenza causata dal Coronavirus.
Solidarietà a Giletti da Rita Dalla Chiesa che Instagram ha commentato: Solidarietà e grandissimo affetto per un uomo e un giornalista che non si è venduto alle finte ideologie garantiste , anche di tanti suoi colleghi, che gli hanno fatto il vuoto intorno. Lui lottava e loro lo lasciavano solo. Questo articolo di #saveriolodato spiega bene tante cose. Una delle poche voci in questo deserto di mancata onesta’ intellettuale.