L’associazione si chiama “Cittadini liberi” e presenterà una propria Lista Civica alle prossime amministrative di primavera 2023. E si candida alla guida della città.
“Ma non chiamateci civici – sottolinea Stefano Bolletta – siamo una forza politica che è scesa in campo per governare questa città. Il nostro punto di forza è il progetto per la rinascita di questa città. Per questo proponiamo l’alleanza fra gli innovatori. Sia chiaro – ha precisato Bolletta – noi non faremo nessuna coalizione, presenteremo un progetto chiederemo di aderire a quel progetto , non basta elencare i problemi bisogna indicare le soluzioni , noi siamo per la politica delle soluzioni”.
Oltre Stefano Bolletta erano presenti , tra gli altri, anche Stefano Buffi, Christia Ballerani e Marco Sciarrini, il presidente di “Cittadini liberi”.
Sono intervenuti e hanno portato il loro saluto anche i consiglieri comunali Paolo Cicchini (Lega) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico).
“Siamo alla conclusione di un percorso – ha affermato Sciarrini – abbiamo elaborato un manifesto-appello, sottoscritto non solo da Cittadini Liberi ma anche da soggetti indipendenti che sostengono la nostra visione futura del governo della città e siamo anche all’avvio di un percorso che è finalizzato alle elezioni amministrative 2023 , quindi abbiamo un duplice scopo: presentare il lavoro svolto e lanciare la sfida per il governo della città del 2023”.
“Il nostro manifesto-appello – ha aggiunto Sciarrini – è rivolto anche alle forze politiche. Crediamo che, fino ad oggi, cambiando il colore politico di governo della città non si sia invertito il declino di questa comunità. C’è da ribaltare il quadro politico di questa realtà”.
Uno dei punti di forza del manifesto di “Cittadini Liberi” è la costruzione della cosiddetta “Città grande”: Il nostro territorio – viene spiegato – è fatto di 18 comuni e 180 mila abitanti, la dimensione minima per poter competere e collaborare con altri territori omogenei, in Italia e in Europa e con la rete articolata delle città medie del Centro Italia nella dorsale Tirrenico-Adriatica. Si tratta di far funzionare questo ambito territoriale omogeneo come un’entità che condivide progetti economici, turistici e culturali, piani di decarbonizzazione, , gestione dei servizi. Occorre costruire la “Città Grande”, l’unione dei 18 comuni che con Terni condividono , a dispetto della politica e delle istituzioni, un destino comune.
Altro punto forte del programma è la riorganizzazione dei territori: bisogna puntare su “una nuova architettura istituzionale della regione che riassegni ruolo e funzione ai territori omogenei nella progettazione dello sviluppo e nella gestione dei servizi. L’unica prospettiva in grado di scardinare il potere centralistico e asfissiante che danni mortifica le città”. “Un sistema creato dal centrosinistra, oggi adottato anche dal centrodestra”, ha sottolineato Bolletta.
“La nostra ambizione – viene spiegato – è quella di sostituire l’attuale governo della città senza riportare indietro le lancette della storia riproponendo le vecchie ricette di governo di chi c’era prima. Ora occorre una nuova alleanza , aperta, innovativa, trasversale che superi la logica degli schieramenti e metta al centro il Bene comune della città e del territorio. Una nuova alleanza ricca di nuove culture e incentrata sull’impegno civile, supportata dalle idee e dai programmi condivisi, la visione e il progetto per la rinascita della città”.
Ecco, dunque, l’alleanza degli innovatori: per questo – è scritto nel manifesto-appello – abbiamo lavorato da tempo ad un programma per la rinascita di Terni e dell’Umbria attorno cui costruire un’alleanza degli innovatori , ovvero una squadra di governo in grado di invertire la rotta. Non basta certo dichiararsi innovatori , bisogna dimostrarlo, proponendo una visione del futuro della città in grado di misurarsi con le sfide vere , in grado di determinare il destino comune : dall’economia all’urbanistica, dai servizi alla cultura, alla sfida per una città più aperta , inclusiva e attrattiva.