Il tribunale di Castrovillari ha giudicato inammissibile la richiesta di concordato avanzata dalla Alimentitaliani dichiarando il fallimento della società stessa.
Il futuro della ex Novelli, dunque, è sempre più in bilico e sempre più precaria la situazione dei dipendenti.
Anche se , da parte dei giudici, è stata salvaguardata la continuità lavorativa per un anno.
A farsene carico sarà la curatela fallimentare.
Fuori gioco la famiglia Greco, che succederà ora?
Secondo la vice presidente della Camera dei deputati, Marina Sereni e il senatore PD, Gianluca Rossi, “si
rende necessaria un’immediata presa d’atto da parte del governo al fine di scongiurare le complicazioni conseguenti che minerebbero la continuità produttiva ed il mantenimento dei livelli occupazionali dell’azienda ex Novelli”.
“Ci auguriamo – aggiungono – che nelle prossime ore si decida di battere tutte le strade praticabili per scongiurare conclusioni rovinose, altrimenti si provocherebbe un danno senza precedenti per un sito produttivo importante e per centinaia di lavoratori; in particolar modo si valuti la possibilità di applicare la cosiddetta “prodi bis (d.lgs. 270 del 1999)”, ossia l’amministrazione straordinaria per le grandi imprese in stato d’insolvenza, per cercare di salvare un asset produttivo di prim’ordine dell’agroalimentare umbro e italiano ”.
Dal canto loro le organizzazioni sindacali hanno chiesto una immediata convocazione di un tavolo istituzionale al Ministero dello Sviluppo Economico ma ciò avverrà non prima del nuovo anno.
Secondo i sindacati di categoria “la Alimentitaliani continuerà a produrre almeno fino al 22 dicembre 2018: la garanzia della prosecuzione dell’attività significa sopravvivenza per i lavoratori, che porteranno avanti l’azienda e i suoi prodotti come hanno sempre fatto in tanti anni duri. Dopo il difficile accordo al Mise, la sentenza di fallimento è l’ultimo atto di una storia, quella con il gruppo IGreco, che non ha mai fatto intravedere il promesso lieto fine. Sono stati mesi molto duri, nei quali i lavoratori non hanno mai perso la speranza e la dedizione per la propria attività, nonostante gli sforzi chiesti e mai ripagati. L’autorizzazione alla continuazione dell’attività produttiva non segna, però, la fine di questa azienda ma una nuova fase, da gestire con l’obiettivo prioritario della salvaguardia dell’occupazione. Come abbiamo detto in tutte le sedi la battaglia a difesa dell’occupazione andrà avanti, con o senza i Greco”.