I Servizi Innovativi in Italia contano 800mila imprese e occupano 2,1 milioni di addetti, per un fatturato di 255 miliardi di euro. “I Servizi Innovativi avranno un ruolo centrale nella reindustrializzazione dell’Europa – ha sottolineato Matteo Brutti presidente della Sezione Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Umbria – attraverso la fornitura di servizi a valore aggiunto alle imprese di produzione. La Fabbrica 4.0 è caratterizzata dall’integrazione dei processi fisici con i nuovi processi digitali, dall’utilizzo delle informazioni e dei dati e dall’ottimizzazione dei processi operativi, sia in termini di tempo e di qualità che di costi, sicurezza e variabilità. Sono identificabili almeno quattro principali leve di cambiamento nell’industria, strettamente collegate alla rivoluzione digitale in corso”.
La Regione Umbria, attraverso il Fondo Unico regionale per le Attività Produttive e il POR FESR 2014-2020, ha stanziato per il 2015 circa 17 milioni a sostegno dell’innovazione aziendale. “Auspichiamo – ha aggiunto Brutti – anche investimenti nella formazione di nuove figure professionali specializzate capaci di progettare e implementare una Fabbrica 4.0. I protagonisti di questo nuovo percorso possono essere l’Università degli Studi Perugia, l’ITS Umbria, Confindustria e la sua agenzia formativa che devono contribuire alla formazione di nuovi profili e professioni capaci di rendere competitive le nostre aziende”.
Marcello Serafini, dell’azienda Santucci & Partners, ha presentato i dati dell’osservatorio annuale di Assoconsult sul management consulting in Italia da cui si evince che “la crisi ha indubbiamente modificato la struttura del comparto, portando ad una forte selezione degli operatori più piccoli e alla conquista di una quota di mercato molto importante da parte dei grandi player”.