Nel 2022 in Umbria i consumi di beni durevoli sono diminuiti a 1 miliardo e 77 milioni di euro complessivi, il 4,4% in meno rispetto al 2021. Secondo l’Osservatorio dei consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, il risultato dell’Umbria è peggiore rispetto alla media italiana (-2,7%) ed è stato causato in particolare dal crollo della spesa in auto nuove: -19,2% rispetto al 2021 per 224 milioni di euro complessivi, 53 in meno rispetto all’anno precedente. Sul fronte reddito pro-capite, in regione l’aumento è stato del 6,5% (poco meno della crescita media nel Centro Italia: 7,1%) e ha permesso di toccare quota 21.094 euro, (circa 500 euro sotto il livello medio nazionale) collocando l’Umbria al 12esimo posto tra le 20 regioni italiane. Nell’ultimo anno la spesa per i beni durevoli di una famiglia umbra si è attestata sui 2.827 euro, 80 euro circa in più rispetto alla media del Centro, più a Perugia (2.908 euro per famiglia) che a Terni (2.603 euro). Con 263 milioni di euro in totale (il 4,8% in meno rispetto al 2021), Terni è l’86° provincia in Italia su 107 che ha speso di più in beni durevoli nell’arco del 2022. Le famiglie di Terni, che hanno speso in media 2.603 euro per nucleo (il 3,3% in meno), hanno preferito le auto usate (71 milioni di euro, -7,6%) alle nuove (56 milioni di euro, -17,4%). I motoveicoli in provincia valgono solamente 8 milioni di euro, comunque il 7,4% in più rispetto al 2021. Al contrario della mobilità a quattro ruote, per la telefonia l’incremento della spesa del 13,5% è la terza più alta della Penisola con 22 milioni di euro in totale e 217 euro di media a famiglia. Il settore della casa ha viaggiato a due velocità: da una parte la crescita della spesa in mobili (70 milioni, +3,3%) e elettrodomestici (20 milioni, +5,5%) dall’altra la flessione di elettronica di consumo (8 milioni di euro in totale, -13,4%) e information technology (sempre 8 milioni, ma un calo dell’8,4%). Nel 2022 a Perugia sono stati spesi 814 milioni di euro in beni durevoli, il 4,2% in meno rispetto al 2021. Il capoluogo umbro è la 23° città italiana per volumi di spesa in durevoli grazie a un esborso medio per famiglia di 2.908 euro. Il comparto della mobilità ha sofferto particolarmente nell’ultimo anno: 168 milioni di euro di spesa per l’acquisto di auto nuove in provincia, erano 209 nel 2021, con un calo del 19,8%, tra i più consistenti in Italia. Per le auto usate un arretramento del 6,1% ha fatto scendere i volumi a 225 milioni di euro. Nonostante un incremento del 13,3%, i motoveicoli (19 milioni di euro di spesa a Perugia) non hanno potuto compensare la flessione delle “quattro ruote”. Tra i beni per la casa in evidenza i mobili (225 milioni di euro, +6,4%) e gli elettrodomestici (61 milioni, +5,9%), mentre la tendenza è negativa per elettronica di consumo (29 milioni, -11,4%) e information technology (25 milioni, -8,4%). Per la telefonia i perugini non hanno certo risparmiato: la spesa è cresciuta del 14,2% (la più alta in Italia) nell’ultimo anno per 63 milioni di euro, di media 223 euro a famiglia. “La dinamica del mercato dei beni durevoli in Umbria – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – è stata certamente condizionata dal crollo della spesa per le auto nuove, ma non solo: anche per le usate è stato impiegato nel 2022 il 6,7% in meno rispetto al 2021 scendendo sotto i 300 milioni di euro (297). Il comparto mobilità può sorridere solo con i motoveicoli che, seppur in crescita del +11,5%, rappresentano una parte residuale dei consumi complessivi: solo 26 milioni di euro in totale. Nel comparto casa i mobili (+5,7% per 295 milioni di euro) e gli elettrodomestici (+5,8% per 82 milioni di euro) compensano le perdite di elettronica di consumo (-11,8% a 36 milioni di euro) e information technology (-8,8% a 33 milioni). Buona la performance della telefonia nel 2022: 84 milioni (+13,5%), dieci milioni in più rispetto all’anno precedente”.