In occasione del Giorno del Ricordo, il Comitato 10 Febbraio e gli Amici della Fondazione Ugo Spirito-Renzo De Felice di Terni (AMICIFUS Terni) presentano “Sul ciglio della Foiba” (Ed. Il Borghese, 2016) saggio dello studioso Lorenzo Salimbeni dedicato all’italianità delle Province dell’Adriatico Orientale segnate, oltreché dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, dalla pulizia etnica delle forze titine.
“Le persecuzioni anti italiane perpetrate dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia e dal servizio segreto jugoslavo OZNA si inseriscono in un più ampio quadro di rafforzamento del potere di Josip Broz in una Penisola nella quale odi e divisioni etniche hanno per secoli lacerato il tessuto sociale dell’area. Vittime delle persecuzioni, infatti, furono anche croati, sloveni, musulmani bosniaci; dal canto loro, gli italiani rappresentavano comunità che, ben radicate nelle aree costiere dell’Istria e della Dalmazia da centinaia di anni, di fatto ostacolavano il progetto di costruzione della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, nonché i tentativi di rivendicazione territoriale che già dal ’44 avevano spinto Tito a considerare l’occupazione del Friuli Venezia Giulia. Alla luce di questi fattori, dunque, in una guerra combattuta contro le potenze dell’Asse il comunismo ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale per tenere unito il movimento di resistenza, ma non può essere ancora considerato unico movente di stragi e torture che hanno coinvolto anche chi al fascismo era estraneo come i carabinieri trucidati a Malga Bala e i partigiani delle “Osoppo” uccisi nel febbraio ’45 a Porzus” spiega Marco Petrelli, Dirigente Nazionale del Comitato 10 Febbraio.
“Sul ciglio della foiba” verrà presentato a Palazzo Spada, martedì 6 febbraio alle ore 17.Sarà presente l’autore, Lorenzo Salimbeni.
“Nel mio libro – ha dichiarato in un’intervista Salimbeni – ho voluto fare un percorso sulle radici dell’italianità in Istria, Fiume, Dalmazia e Venezia Giulia, proprio per far capire che quello che si commemora il 10 febbraio, il Giorno del Ricordo, è una storia che nasce prima delle foibe e dell’esodo. Questa contrapposizione degli italiani con il mondo slavo è stata fomentata soprattutto dall’impero austriaco, con la logica suicida del divide et impera, di cui poi hanno fatto le spese gli stessi austriaci. Quindi, tutto quello che succede dopo, con le foibe e l’esodo, in realtà è soltanto l’ultima tappa di un lunghissimo percorso che affonda le sue radici in un progetto, anche espansionista, slavo”.