Non c’è stato alcuno stop per la circolazione della droga a Narni durante i periodi di lockdown: la cronaca parla di 4 persone salvate da overdose dal 118 nello scorso anno. Lo stesso servizio ne ha soccorse altrettante, sotto gli effetti dei farmaci assunti in dosi massicce sempre nello stesso periodo.
Il movimento della droga è abbastanza sotto controllo, se così si può dire, nel Centro storico come allo Scalo: i due/tre punti di spaccio e consumazione sono protetti dagli “organizzatori”, che hanno preso provvedimenti di controllo e attenzione. L’idea che ci sia parecchio fumo, che non vi sia stato un salto di “qualità” con altre sostanze, relegate a eventi eccezionali.
Lo spiega una settimana sì ed un’altra no, durante la predica della messa, il parroco, don Sergio Rossini, che ha la sfortuna di abitare proprio davanti alla ringhiera di Via dell’Oliveto, il centro del centro della droga.
“Spesso, quando vado a casa, se le vedette non mi conoscono fanno sparire tutto l’Ambaradan rapidamente. Dopo quando c’è qualcuno che mi osserva più attentamente, il “banco” riapre tranquillamente. Il festino dura sino alle due, alle tre di notte. Ma è così conosciuto e consolidato che, durante la Corsa all’Anello, tanto per dire, la frotta di giovani che si avvia verso la ringhiera di via dell’Oliveto è davvero impressionante e spesso il tutto dà anche luogo a battibecchi con chi ci abita. E i carabinieri? Passano e ripassano, sia con la pattuglia della Compagnia che quelli della stazione comandata dal maresciallo Tartamelli, hanno consumato i sampietrini a forza di controllare, insomma fanno il massimo per il loro organico e sono molto attenti almeno nel rompere le uova nel paniere degli spacciatori, dei pusher, piccoli e che sembrano dipendenti da un piccolo traffico che potrebbe arrivare da Terni oppure direttamente da Roma. Ma se fuggono via alla vista del parroco, quando vedono in divisa i carabinieri, gli “organizzatori” delle feste, si volatilizzano completamente.
Comunque l’attività di repressione è davvero molto intensa dal momento che nel territorio comunale ben 23 persone sono state arrestate per spaccio nell’anno scorso, segno che una positiva incidenza le forze dell’ordine l’hanno svolta. Tra l’altro, 2 sono stati gli assuntori segnalati ed un automobilista è stato sorpreso sotto i fumi della droga. Ma se questo in Via dell’Oliveto è il punto di “consumo”, per lo spaccio, come si conviene, si adopera un locale più comodo, bene in vista, prospiciente Piazza Garibaldi, dove il “movimento” è perenne, a tutte le ore. A Narni Scalo poi i posti di frequentazione sono diversi e sono passati di moda i giardini Donatelli, con tutte le telecamere. Anche la stazione ferroviaria è sotto controllo continuo, così i carabinieri sono costretti a fare gli straordinari per intercettare anche i nuovi punti di spaccio. Una situazione non dissimile rispetto ad altre parti, complicata, che non si è risolta con il lockdown.