Fanno ancora discutere le parole utilizzate dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi durante la seduta del consiglio comunale quando ha spiegato cosa pensano gli uomini “normali” quando vedono il culo di una donna.
La presidente del Centro regionale delle Pari Opportunità, Caterina Grechi ha affermato: “Le parole e i toni utilizzati nel dibattito del Consiglio Comunale di Terni non corrispondono alla cultura della collettività Umbra tutta, laddove negli anni – con un costante lavoro di rete – sono state portate avanti campagne di sensibilizzazione, convegni, formazione, istituzioni di numeri di telefono di pronto intervento e aiuto, case rifugio, centri antiviolenza: tutte azioni mirate a ridurre il fenomeno della violenza di genere intesa in tutte le sue forme ( stalking, violenza sessuale, violenza psicologica, abusi, mobbing, e abusi sui posti di lavoro …)”.
“In particolare – sostiene ancora la Grechi – occorre ribadire un concetto cruciale: la violenza sulle donne nasce e cresce su radici culturali e sociali precise, sulla pervasiva persistenza di stereotipi di genere che vanno prima di tutto riconosciuti per poi essere eradicati; stereotipi che serpeggiano nel nostro senso comune, nel nostro linguaggio e nelle nuove forme di comunicazione. In questo senso – conclude – le recenti considerazioni del Primo Cittadino di Terni rappresentano -nella forma e nella sostanza- un luminoso esempio di ciò che si auspica possa cadere in disuso nei costumi, nella sensibilità e nel linguaggio – tanto più quello all’interno delle Istituzioni!”.
Sui fatti di ieri si è espressa anche l’assemblea legislativa dell’Umbria (ex consiglio regionale) che ha approvato all’unanimità la mozione di censura contro il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, per il comportamento tenuto ieri durante la seduta del Consiglio comunale. L’atto di indirizzo, firmato da Thomas De Luca (M5S), Simona Meloni (Pd), Eleonora Pace (FdI), Stefano Pastorelli (Lega), Andrea Fora (Patto civico), Vincenzo Bianconi (Misto) e Donatella Tesei (presidente della Regione), è stato illustrato in Aula dal primo firmatario.
De Luca ha spiegato che “durante il Consiglio comunale svoltosi ieri a Terni e nella fattispecie durante la fase di discussione su un atto contro il femminicidio, il sindaco Bandecchi ha affermato che ‘un uomo normale guarda il bel cxxx di una donna e forse ci prova, poi se ci riesce se la tromba anche, se non ci riesce invece torna a casa’.
A seguito dell’intervento del consigliere comunale prof. Kenny, che ha deciso di abbandonare l’Aula in segno di protesta congiuntamente a tutti i consiglieri di opposizione, il Sindaco avrebbe insultato lo stesso consigliere. Il fatto accaduto ha avuto un’eco planetaria, essendo stato riportato non solo da tutte le principali testate nazionali ma persino oltreoceano, screditando in maniera gravissima l’immagine dello stesso Comune di Terni e della Regione Umbria, offendendo uomini e donne. Ogni seduta del Consiglio comunale è ormai caratterizzata da dichiarazioni ed atteggiamenti di paventata violenza fisica nonché intimidazioni di natura verbale e psicologica verso le opposizioni, che negano ogni ordine democratico ed umiliano le istituzioni, fatti che sono più volte balzati agli onori della cronaca. La condotta del sindaco di Terni è ormai diventata insostenibile ed inaccettabile, peraltro amplificata e rilanciata a livello nazionale e non solo. Con ciò offendendo la città e la sua storia di democrazia e rispetto. È imprescindibile che il nostro Paese e le sue istituzioni siano salvaguardate, nel loro prestigio e nella loro dignità, anche attraverso il doveroso principio di onorabilità per coloro a cui sono affidate funzioni pubbliche.
Non è più tollerabile che una pubblica istituzione nell’ambito della massima assise cittadina utilizzi reiteratamente concetti e frasi assolutamente contrari al rispetto delle persone rappresentando un dannoso esempio per i cittadini ed in particolare per i nostri giovani. L’Assemblea legislativa esprime quindi ferma condanna per i fatti e le dichiarazioni del sindaco di Terni. Richiediamo inoltre l’intervento degli organi governativi preposti affinché vengano poste in essere le azioni volte a garantire l’ordine costituzionale, ripristinando all’interno del Consiglio comunale di Terni le normali condizioni di decoro istituzionale e di garanzia delle prerogative democratiche degli organi eletti”.