“In Italia c’è una crescita del contagio che deve portarci tutti ad alzare il livello di attenzione. Le misure precauzionali sono determinanti , l’utilizzo della mascherina, in modo particolare, è decisivo, il distanziamento, il lavaggio delle mani. In questa fase credo che le precauzioni siano davvero decisive. Voglio rifare un appello a favore della vaccinazione: basta vedere i numeri che ci vengono da ogni angolo del mondo, la vera differenza la fa il tasso di vaccinazione; in Italia, a questa sera, l’84,12% della popolazione vaccinabile ha completato il ciclo di vaccinazione (sopra i 12 anni, ndr.), sono numeri tra i migliori a livello europeo e mondiale. Ma non dobbiamo accontentarci, ogni vaccino in più ci consente di avere uno scudo più solido rispetto alle settimane non semplici che abbiamo all’orizzonte.”
Lo ha detto il ministro della salute Roberto Speranza ospite a “Che Tempo Che Fa”, su Rai3.
“Chi non si vaccina non aiuta se stesso e non aiuta il Paese – ha aggiunto il ministro – detto questo, penso che la nostra Costituzione ci dia un messaggio non negoziabile e non in discussione, il nostro è un sistema universalista, se una persona sta male si cura.” Il ministro pertanto ha escluso categoricamente un trattamento sanitario diverso per i non vaccinati che si ammalano.
Il ministro ha ribadito che “dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale è necessario prendere il richiamo” , ha sottolineato che per quanto riguarda i bambini tra i 5 e gli 11 anni “si attende un pronunciamento di EMA”, l’agenzia europea della medicina “appena ci sarà il pronunciamento ufficiale di EMA daremo una indicazione, i più piccoli non sono esenti dal covid, i rischi ci sono.”
CHE SUCCEDERA’ A NATALE?
“Dipende da noi – ha detto Speranza – dalla campagna di vaccinazione così come dall’utilizzo di tutte quelle modalità comportamentali corrette che ci possono aiutare. La mia personale opinione è che se noi continuiamo a insistere sulle dosi di richiamo , sulle prime dosi e io ringrazio i 18.500 di venerdì che hanno fatto la prima dose, possiamo limitare il più possibile le restrizioni come è stato nelle ultime settimane. Però dipende da noi, non è che è già scritto in cielo quale sarà l’indice del contagio tra un mese.”
L’APPELLO ALLA VACCINAZIONE
“E’ il momento di fare la dose di richiamo alle categorie raccomandante – ha detto il ministro della salute – e per chi non l’ha ancora fatto, un appello ad andare a vaccinarsi perché è lo strumento essenziale per reggere questa sfida che sta ancora arrivando.”