Viva il corteo, il grande Corteo Storico della Corsa all’Anello di Narni, che è riuscito nella sua impresa, che sembrava disperata, di evitare la pioggia. Tutti o quasi i costumanti sono “usciti” davanti ad un pubblico ridotto per l’incertezza atmosferica ma pur sempre partecipi di essere protagonisti di uno spettacolo davvero unico. L’atmosfera è stata la solita piena di pathos e di aspettative, tutte raggiunte per un’impresa, che speriamo si ripeta anche oggi al “campo de li giochi”. E’ comunque l’atto conclusivo di una buona edizione che ha cercato mettere ordine negli obiettivi generali della manifestazione e che di sicuro migliorerà ancora nei prossimi anni.
Per dire, le dirette Facebook per i narnesi lontani e per chi aveva voglia di capire meglio il senso di alcune manifestazioni sono state un elemento di crescita della festa, introdotte a seguito della pandemia, che ha finalmente inserito prepotentemente la tecnologia nella nostra vita quotidiana, regalandoci opportunità che non avevamo avuto in passato. Come tutte le novità, c’è ancora qualcosa da mettere a punto. Nelle dirette dell’investitura dei cavalieri, ad esempio, è mancato l’audio con la chiesa, per cui non è stato possibile ascoltare cosa si stava osservando. Ma se l’è cavata alla grande Eleonora Mancini, che, collegata dall’androne del palazzo comunale, conversava con ospiti legati ai terzieri, inserendo interessanti notizie storiche sui monumenti narnesi e sulle ritualità legate agli eventi. Una trasmissione la sua che è parsa davvero professionale.
Bello anche poter seguire il corteo storico a distanza, possibilità offerta a chi vive lontano o non è potuto uscire a vederlo dal vivo, ma anche fonte di pubblicità. Anche qui qualche piccolo miglioramento da fare per l’anno prossimo. La diretta ha ripreso l’arrivo dei tre terzieri nella piazza dei Priori, la sistemazione dei costumanti di fronte al palazzo comunale e la successiva partenza del corteo, con la voce dello speaker che descriveva i personaggi storici rappresentati un po’ sfalsata rispetto allo scorrere dei figuranti. E l’assenza di tutti i costumanti a cavallo, che si sono inseriti nel corteo a piazza Marconi, mentre la telecamera faceva riprese a piazza dei Priori, proprio a pochi metri dai cavalli. Suggestiva invece la chiusura del collegamento, con il gruppo dei Milites che si dirigeva verso Piazza Caiola ad intrattenere i presenti in attesa del passaggio del corteo. Piccole sbavature che saranno di certo migliorate negli anni a venire, per offrire un’esperienza ancora più bella.
. Belli i costumi, ridicolo quello del sindaco Lucarelli, di un verde acceso manco fosse un paggetto: per lui sarebbe stato bene un vero manto di un colore imperiale. E bene anche l’associare a questa manifestazione il sindaco di Coimbra, la città universitaria portoghese che si è gemellata in questi giorni con Narni. Presente pure il presidente della Sartiglia di Oristano. E belli i tamburi: hanno disegnato ritmi affascinanti e sempre in tema. Sono sembrate stucchevoli invece chiarine e tubicine alla ricerca della novità a tutti i costi, con canti e controcanti, manco fosse una rassegna di jazz. Qualcuno li riporterà alla sobrietà che gli spetta, c’è da starne sicuri. E bella la sfilata dei personaggi, tante dame (è vero nel 1371 non ce ne erano di così numerose) però hanno fatto la loro figura a cominciare da una rentrée come Elisa Petrelli a Mezule o Michela Milli a Santa Maria, insieme ad altre ancora. Tante le giovanissime che hanno celebrato bellezza e partecipazione. Segno distintivo? La compostezza: chi sfilava era davvero su un palcoscenico e non ha degnato di uno sguardo nemmeno i genitori. Ma è ora della corsa, è ora dell’anello d’argento è ora dell’ultimo atto, quello decisivo perché sino ad ora tutto è stato un contorno. Cavalli agli stalli.