Dopo un approfondito lavoro di verifica dei debiti fuori bilancio del Comune di Terni il gruppo consigliare del M5S tira fuori il “Piano C”. Partendo dal presupposto che nessuno ad oggi si è concentrato sulla struttura della massa passiva, analizzato la natura e la consistenza del debito, i Grillini hanno rilevato che dei 7.544.803,54 euro di debiti fuori bilancio solo il 44% di questi ha i requisiti richiesti dalla legge per poter essere riconosciuti come debiti effettivo per l’Ente, essere iscritti a bilancio e successivamente pagati, previo il necessario passaggio in consiglio comunale. In pratica l’analisi del gruppo consigliare del M5S conta 3.289.120,03 milioni di euro di debiti potenzialmente riconoscibili, 1.993.166,51 milioni di euro di dubbia riconoscibilità e 2.262.517 non riconoscibili. A titolo di esempio i Grillini rilevano come il 15% del debito sia costituito da fatture emesse tra il 1985 ed il 2011, debiti la cui prescrizione potrebbe essere sopravvenuta già molto tempo fa, rendendone dubbia l’esigibilità. C’è poi il caso del debito delle mense scolastiche. Il contratto stipulato nel 2008 prevedeva un massimo dell’importo di 9.634.560 euro. Per legge, spiegano i 5 Stelle, la ripetizione dei servizi analoghi non può essere maggiore del 20% oltre all’importo dell’appalto. La cifra complessiva della spesa è stata di circa 13.250.000 euro, esclusa la proroga del 2017. In base ai dati forniti, quindi, quindi l’appalto è costato circa 1.688.000 mila euro in più rispetto al contratto, cifra quasi perfettamente sovrapponibile a quella di 1.723.000 euro, cifra indicata dall’amministrazione come debito fuori bilancio. In assenza di contratto, affermano, è chiaro che il rapporto non è riconducibile al Comune ma a chi ha commissionato la spesa anche in presenza di un servizio svolto in utilità e arricchimento. Una consolidata giurisprudenza, aggiungono, ha pienamente sentenziato come le spese ordinate dai responsabili senza valido e formale contratto o affidamento non possono essere in alcun modo riconosciute. Secondo i dati dei 5 Stelle oltre il 40% dei debiti del Comune sono con le partecipate. Il 31 dicembre prossimo è il termine per deliberare sui debiti fuori bilancio che devono essere riconosciuti dal consiglio. Le conseguenze di inadempimento possono essere devastanti anche per tutti i funzionari e dirigenti che hanno commissionato le spese, affermano i 5 Stelle, in quanto potrebbero vedere recapitarsi richieste di pagamento da parte dei creditori anche in virtù degli accordi transattivi firmati senza deliberazione del consiglio comunale. Si tratta di undici accordi transattivi firmati in carenza di potere, senza autorizzazione: di questi due sono scaduti a settembre, nove scadranno alla fine dell’anno e sono già partite due ingiunzioni di pagamento. Deliberare sui debiti fuori bilancio è l’occasione più importante, conclude il M5S, per dar vita a quel “Conclave” più volte invocato e mai concesso dalla maggioranza. “Vogliamo evitare misure devastanti su famiglie, imprese e lavoratori dell’Ente e per questo concederemo la più ampia collaborazione per il raggiungimento di tale obiettivo attraverso il rispetto delle leggi”.