Tutto parte, è il racconto del Vicesindaco di Amelia, due anni fa quando l’uomo politico amerino, Avio Proietti Scorsoni iniziò a ricevere insulti via social con account sempre diversi per evitare il riconoscimento. Scorsoni non fa sconti e ricorda di essere appellato come mafioso, criminale, vecchio incompetente, pazzo, zucca vuota, infame, baciapile. E da ultimo “non resterai impunito”. Poi le minacce vennero estese anche alla sua famiglia così che Scorsoni andò alla Polizia Postale per le denunce.
“La tenacia della Polizia Postale, che ringrazio per l’impegno, la professionalità ed il tempo che mi hanno dedicato, è stata premiata. Mi raccomandavano di non reagire. La Giustizia è lenta, avevo quasi perso la speranza, ma alla fine è arrivata, finalmente hanno scoperto la vera identità di chi si celava, dietro molteplici profili facebook, ed è stato rinviato a giudizio. Ho ricevuto la notifica dal Tribunale di Terni il 29.11.23”.
Il racconto di Scorsoni si fa poi personale: “La peggiore? Nel giorno del funerale di mia madre ecco il post: Dopo tutte le maledizioni che ho mandato a te e alla tua famiglia per l’indegno degrado in cui versano le strade del centro storico e per il tuo vigliacco menefreghismo, vedo che i risultati arrivano, lenti ma arrivano”.
“Chi mi ha sorpreso sono state tre persone che conosco, due di Amelia ed una di Castel dell’Aquila, che hanno messo i “like mi piace” sotto i suoi post diffamanti. E’ vero, Via della Piaggiola è ridotta malissimo ma che bisogno c’era di odiare me e la mia famiglia, lo avrei ascoltato come ascolto tutti. Gli avrei spiegato i motivi per cui ancora non ci è stato possibile rifare la strada. Dispiace anche a me non riuscire a sistemare tutte le strade ridotte male. Spero possa rendersi conto di quanto sia stato cattivo”.