Sul futuro della sanità pubblica, soprattutto sul progetto di realizzazione del nuovo ospedale di Terni interviene l’associazione Interamnopolis.
La città – sostiene Interamnopolis – non può non discutere di un evento “epocale” come questo.
“In attesa delle imminenti decisioni della Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera in merito alla proposta di realizzazione del nuovo ospedale cittadino da parte di un gruppo di privati imprenditori il dibattito sembra salire di tono. Per ultimo si segnala l’intervento del Portavoce dei gruppi di minoranza in Consiglio Regionale in merito, in particolare, all’inidoneità della formula Project Financing per la realizzazione dell’opera. Si tratta dell’ultima, autorevole , presa di posizione, che, prendendo spunto da una vasta letteratura, giurisprudenziale e giornalistica, disponibile anche in rete, sulle difficoltà a gestire la formula e sulla scarsa funzionalità alla Pubblica Amministrazione delle cosiddette “opere fredde”, prende le mosse probabilmente anche da reali difficoltà che emergono nella gestione di formule analoghe: le nuove piscine dello stadio, come noto da tempo chiuse per conflitti tra Concessionario e sub, i Palazzi comunali, lo stesso dibattito sulla nuova gara/contratto di fornitura calore del Comune di Terni per 15 anni sono testimonianza dei limite di formule concepite per fare fronte alla carenza di risorse pubbliche per investimento, cui la collettività consapevolmente affida la soddisfazione di bisogni rilevanti e non rinviabili.
Posto che al momento non pare questa la situazione proprio perché si è in presenza a livello nazionale di una robusta politica di investimenti basata su risorse europee, alcune domande in merito alla realizzazione del nuovo ospedale vanno ulteriormente formulate, perché la loro assenza stride con la portata della realizzazione, sicuramente “epocale” per la nostra comunità:
- è possibile che una scelta di queste implicazioni sia frutto di una scelta “tecnica “, maturata tra una Direzione generale dell’Azienda ospedaliera transitoria per definizione, un gruppo di consulenti esterni e un gruppo di privati imprenditori che fanno una proposta?
- è possibile che la Città, le sue Istituzioni, la Regione non discutano sul come e dove realizzare un‘opera da 500/600 posti letto, ospedale della rete dell’emergenza-DEA di II livello, con elisuperficie annessa, da utilizzare per i prossimi 50 anni almeno e cui affidare un pezzo decisivo della risposta sanitaria per l’Umbria Sud?
- è possibile che una città che, nel suo assetto moderno, è figlia ancora abbastanza armonica della cultura urbanistica nazionale del 900’, si riduca a tollerare una programmazione da parte di “tecnici” di queste importanti infrastrutture, di fatto con la logica del “dove abbiamo spazi di proprietà pubblica cantierabili”, senza valutare le connessioni con le esigenze della popolazione residente, con i flussi viari e i parcheggi, più in generale con la dimensione urbanistica della città nel suo assetto presente e futuro?
- una considerazione per tutte: secondo le attuali previsioni delle due Aziende sanitarie (Usl Umbria 2 e Azienda Ospedaliera) nel quadrante sud della città (ex VIII circoscrizione), una zona ormai piuttosto abbandonata dal punto di vista infrastrutturale e manutentivo, dovrebbero essere realizzate nell’ordine la nuova Casa di Comunità, l’Ospedale di Comunità (entrambe in viale Trento) previsti dalla missione 6 del PNRR, la Città della salute di vecchia programmazione e il Nuovo ospedale come proposto in Project Financing……tutto ciò sembra logico e possibile?
Queste tematiche, molto delicate e rilevanti per il territorio ternano e la cittadinanza, per la riorganizzazione dell’offerta pubblica dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri, saranno trattate e approfondite nel convegno organizzato dalla rete delle Associazioni Cittadine sulla Sanità del Futuro in programma per il giorno 26 Marzo al Caos di Terni , alle ore 10.