E’ stato un anno di cambiamenti quello che sta per andare in archivio per la Confesercenti ternana, che si è anche spostata, in maniera funzionale, da una sede nel Centro storico verso una zona commerciale, aspetto che ha favorito di molto la frequentazione.
“Sul piano organizzativo – spiega Giardinieri – con il passaggio dalla vecchia sede situata nel Centro Storico della città alla nuova sede, una palazzina più distaccata anche se vicina ad una struttura di distribuzione commerciale all’ingrosso e altre strutture commerciali e artigianali, si è avviata una nuova fase. Ancora, con una diversa articolazione degli operatori ed una nuova classe dirigente che ha coinvolto sia la Confesercenti (nuovo presidente e nuova giunta), sia le singole Federazioni come la FIPAC, Impresa Donna, Ancestor.
A proposito di Federazioni – aggiunge Giardinieri – il 2023 lo consideriamo l’anno della ricostruzione delle stesse, per molte categorie, da tempo senza struttura dirigente, è stato iniziato infatti un percorso di avvicinamento ai congressi elettivi che dovrebbe concludersi entro il 2024: al termine, la Confesercenti di Terni dovrebbe ritrovarsi con oltre 40 categorie costituite o ricostituite!”
“Mi piace – evidenzia il presidente Sergio Giardinieri – tra le tante Iniziative, segnalare quella di Ancestor che ha trasmesso alla nuova Amministrazione comunale un corposo documento sul tema del Centro Storico che deve tornare a vivere. Con soddisfazione abbiamo visto che molte delle nostre analisi e proposte sono state prese in considerazione dall’Amministrazione comunale: dallo stato di degrado e di pericolosità della pavimentazione stradale (con una continua sequela di lamentele e denunce per infortunio) all’arredo urbano, alla logistica urbana.
Sottolineiamo infine che continuano a calare le saracinesche dei piccoli esercizi commerciali mentre la grande distribuzione continua a fare affari d’oro, che la concorrenza sleale, la contraffazione, l’evasione totale o parziale delle imposte, tasse e contributi e il lavoro irregolare continuano a farla da padrone e le vendite on line moltiplicano esponenzialmente la propria attività. A tal proposito ricordiamo che nel secondo semestre di quest’anno hanno chiuso l’attività svariate edicole cittadine. Anche sul problema dei chioschi dei giornali il Comune ha una proposta di Confesercenti che prevede il cambio di destinazione d’uso del chiosco stesso”.
Insomma un quadro generale piuttosto preoccupante, quello delineato da Confesercenti.