A otto mesi dal suicidio compiuto da Carla Depretis, le sorelle Roberta ed Enza protestano e si indignano contro l’amministrazione comunale di Narni e la Soprintendenza delle belle arti dell’Umbria.
“La pericolosità del sito archeologico del ponte di Augusto è scandalosamente sotto gli occhi di tutti, ma non sembra sufficiente. Il suicidio di nostra sorella ed i precedenti al suo si sarebbero potuti evitare! Sappiamo con certezza, infatti, che quella terribile mattina del 26 dicembre la persona che con coraggio ha cercato di fermare nostra sorella, si è trovata di fronte all’inevitabile, perché per scavalcare la barriera di accesso al ponte ci vuole solo un attimo.
Chiediamo con forza e convinzione, che il ponte di Augusto venga messo in sicurezza nel rispetto del suo immenso valore artistico-culturale garantendo, allo stesso tempo, la tutela di tutti i cittadini. Non vogliamo altre vittime da quel ponte né altro terribile dolore per le famiglie e per tutta la comunità.
SI FERMI LA SCIA DI SANGUE, QUELLA SI CHE IMBRATTA IN MANIERA INDELEBILE IL PONTE.”