Gli Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice hanno pubblicato un bellissimo volume a cura dell’architetto Danilo Sergio Pirro, su uno dei simboli della città di Terni, La Fontana dello Zodiaco di Piazza Tacito. Un volume ricco di foto inedite provenienti dall’archivio Corrado Cagli di Roma e dall’archivio “Roberto Papini” presso l’Università degli studi di Firenze e da archivi privati. Due le prefazioni, una è dell’architetto Aldo Tarquini, l’altra è di Giuseppe Briguglio dell’archivio Corrado Cagli.
Un regalo alla città nell’imminenza della riconsegna del manufatto restaurato che potrebbe avvenire anche prima del Natale. Su questo, in verità, non si è sbilanciato più di tanto l’assessore alla Cultura del comune di Terni Maurizio Cecconelli, partecipe alla presentazione del volume insieme all’architetto Tarquini, a Susanna Bianchi , nipote del capo dell’ufficio Tecnico del comune di Terni, di allora, Alfonso Juliano che curò tutta la realizzazione dell’opera insieme a Fabrizio Ramaccioni.
Il progetto vincente della Fontana e della sistemazione di piazza Tacito fu quello realizzato da Mario Ridolfi, in collaborazione con Mario Fagiolo, ai quali il comune di Terni affidò la direzione artistica dell’opera . Ridolfi e Fagiolo realizzarono i dettagli architettonici del progetto che venne approvato, in via definitiva, il 2 giugno 1934. Mancava, a quel punto, solo il nome dell’artista che sarebbe stato chiamato a decorare il catino della Fontana. E’ Ridolfi stesso che affida l’incarico a Corrado Cagli.
“Nonostante il clima politico stia diventando insopportabile per gli artisti moderni – scrive Danilo Sergio Pirro – la realizzazione della fontana giunge a compimento con poche varianti rispetto al progetto originario. Una di queste è la sostituzione della balaustra in acciaio inox con un anello di granito rosso. Il mosaico, da singole forme zodiacali monocromatiche, è diventato più complesso e policromatico, affidato, come detto, all’artista Corrado Cagli.”
La Fontana fu inaugurata il 21 aprile (Natale di Roma) 1936.
Su “Acciaio”, l’opera è così descritta: “la fontana dovuta alla genialità dei giovani architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo di Roma, esce completamente dai soliti schemi e non trova riscontro alcuno con le fontane esistenti. La sua originalità è inconfondibile. Ardita e semplice nella concezione, chiara ed espressiva come realizzazione, traduce interamente il simbolo di Terni. La realizzazione di quest’opera d’arte è indubbiamente destinata a conferire a Terni un segno di chiara nobiltà”.
La Fontana venne completamente distrutta il 14 ottobre 1943 da uno dei tanti bombardamenti alleati. Nel 1951 il Ministero dei Lavori Pubblici iniziò la sua ricostruzione. Ridofi e Cagli si ritrovano nuovamente insieme. La ricostruzione durò 10 anni. La Fontana venne inaugurata per la seconda volta il 24 giugno 1961.
E siamo ai giorni nostri. In attesa della terza inaugurazione di questo che resta sempre un simbolo della città di Terni.
“La differenza di questo lavoro con molti altri – afferma Pirro – è che questo vuole per la prima volta contestualizzare l’opera, cioè far comprendere perché è stato scelto questo progetto in un contesto storico-artistico nazionale e internazionale, ecco perché si chiama Simbolo del ‘900”.