“Non si rilancia un’azienda licenziando 35 lavoratori su 44. Un’azione del genere può portare piuttosto all’epilogo di una storia importante per Terni e per l’Umbria e a conseguenze sociali drammatiche per decine di famiglie, in un territorio già martoriato dalla crisi”. Ad affermarlo con forza sono la Filcams Cgil e la Uiltucs Uil di Terni che tornano sulla procedura di licenziamento collettivo aperta dal tour operator “InViaggi” lo scorso 15 settembre. I sindacati replicano così ad una nota diramata dall’azienda nella quale si definisce il licenziamento collettivo come “propedeutico al rilancio dell’azienda” e si parla “della necessità di flessibilità durante il periodo invernale”.
“Quando si licenzia l’80% della forza lavoro non c’è flessibilità che tenga – sostengono ancora Filcams e Uiltucs di Terni – ma si è di fronte ad un vero e proprio smantellamento”. Infatti, le organizzazioni sindacali lamentano dopo l’insediamento della nuova compagine societaria di maggioranza, dallo scorso marzo, “una mancanza di prospettiva e di programmazione”, oltre ad una “forte difficoltà a confrontarsi con la controparte”. È per questo che obiettivo primario di Filcams e Uiltucs è quello di aprire al più presto una tavolo regionale con le istituzioni, per incanalare la vertenza in una gestione il più possibile condivisa e trasparente. “Questo – spiegano ancora Filcams e Uiltucs – anche considerando le oggettive criticità che InViaggi ha incontrato a causa di repentini cambiamenti del mercato turistico, legati al quadro geopolitico internazionale”.
“InViaggi ha recentemente compiuto 35 anni – è il commento di Matteo Lattanzi, della Filcams Cgil di Terni – ma l’unico ‘35′ che ci sta veramente a cuore è il numero di lavoratori messi alla porta. Per cui – prosegue il segretario Filcams – prendiamo atto del comunicato dell’azienda nel quale si parla di ‘rilancio’, ‘flessibilità’ e ‘ottimismo’, ma contestiamo fermamente la procedura di licenziamento aperta, che con queste parole non ha nulla a che fare”.
“A breve procederemo all’esame congiunto con l’azienda sull’apertura della procedura che hanno richiesto – spiega Massimiliano Ferrante della Uiltucs di Terni – ma chiediamo con forza anche alle istituzioni, a tutti i livelli, di intervenire per salvaguardare un’importante realtà regionale del settore turistico e soprattutto il futuro di 44 famiglie ternane”.
LA POSIZIONE DELLA IN VIAGGI
In relazione alla procedura di licenziamento collettivo attivata in data 15 settembre, InViaggi precisa che in data 31/10/2016 terminerà il diritto della società di usufruire dell’ammortizzatore sociale della Cassa Integrazione, in vigore negli ultimi 24 mesi.
Per tale motivo, nel rispetto dei termini previsti dalla legge, è stato necessario fare una prima comunicazione di licenziamento che coinvolge un numero importante del personale dell’azienda: l’intervento, seppur doloroso, mira a garantire la continuità aziendale sfruttando sinergie di gruppo, ma verrà compiutamente definito nel perimetro solo in seguito.
L’azione di ristrutturazione del piano dei costi è propedeutica al piano di rilancio dell’azienda secondo i nuovi criteri del mercato, che non può non tener conto di fattori geopolitici ed economici ormai consolidati.
Al contempo, è stato aperto il dialogo con le sigle sindacali che hanno dato disponibilità a cercare soluzioni adeguate per un minor impatto della ristrutturazione del personale, anche in considerazione del business – attualmente concentrato sui prodotti del Mediterraneo nel semestre estivo – che ha necessità di flessibilità durante il periodo invernale e per il quale, in ogni caso, sono già stati attivati nuovi programmi, in particolare la nuova destinazione di Cuba che si affianca al prodotto Kenya, al momento con domanda contenuta da parte del mercato.
La direzione di InViaggi ritiene che le trattative già in essere rendano moderatamente ottimisti sul risultato finale della procedura in corso e sui tempi della sua realizzazione.