C’è chi lo chiama tutor e chi commissario. O chi, come fa Lega Umbria in una nota ufficiale, parla di “rinforzo in vista dell’importante e dura campagna elettorale per le prossime amministrative”. Per questo da Roma è arrivata a Terni Barbara Saltamartini, una molto pratica del territorio ternano – dice la Lega – in quanto presidente della commissione attività produttive “già interessata alla questione AST”.La quale Saltamartini “porterà la sua esperienza al servizio della Lega a Terni che quindi si rafforza”. Un logica ci sarà pure, ma la domanda (ingenua) sorge spontanea. A Terni deve rafforzarsi la Lega in Umbria? Nel Comune in cui si è votato meno di un anno fa ed ha preso più del 29% dei voti? E allora dalle altre parti chi manderanno, Mandrake? Chi manderanno a Perugia dove – anche lì – sono alle prese con le dure elezioni amministrative e per di più partono da un meno 9% rispetto a Terni? Nessuno. A Perugia mandano nessuno, tanto è vero che lì la task force elettorale l’hanno già presentata e non ci sono romani o ternani a “portare la loro esperienza come rinforzo”.
Un insieme di valutazioni per cui non paiono del tutto campate per aria le accuse delle opposizioni, le quali – si sa – sono pur sempre opposizioni e quindi portate ad esagerare. Che controbattere, però, a Valdimiro Orsini, consigliere comunale Pd? “Il cambio di passo ormai è ufficializzato – dichiara Orsini – le questioni di Terni verranno decise a Roma, dal commissario che la Lega nazionale si è affrettata a individuare ad appena otto mesi dalle elezioni amministrative”. “Nonostante una chiara, iniziale, investitura popolare che non ho difficoltà ad ammettere – aggiunge Orsini – la Lega, il sindaco e tutta la maggioranza di centro destra hanno dimostrato che non sono in grado di gestire una città di 110 mila abitanti. In questi mesi all’interno del centrodestra si è litigato su tutto, anche sull’impossibile. Arrivando a situazioni di stallo su nodi fondamentali per la città”- E che dire ad Alessandro Gentiletti, di Senso Civico quando sostiene che “La città ha problemi seri che necessitano di essere affrontati, subito e con incisività e per fare questo serve che chi è stato eletto alla carica di primo cittadino dia il tempo, il ritmo e gli indirizzi politici a tutti gli attori sociali”?. Un sindaco che faccia il sindaco, insomma. Che non si lasci fagocitare da chi in giunta sgomita e sbraccia. “Il Sindaco, di cui da giorni in molti ci domandavamo che fine avesse fatto – insiste Gentiletti – , tanto da temere che il triangolo delle Bermude della sua rissosa maggioranza lo avesse inghiottito…oggi ricompare alle cronache cittadine per due notizie: il commissariamento nazionale da parte della Lega e la sua partecipazione sabato ad un convegno promosso da associazioni antiabortiste, che non riconoscono le famiglie omosessuali, che vogliono limitare l’autonomia scolastica e l’educazione senza pregiudizi dei bambini, a cui il Comune ha dato addirittura il suo patrocinio”.
E al capogruppo Pd in consiglio comunale, Francesco Filipponi? Come si confuta la dichiarazione secondo cui “Il commissariamento di fatto della Lega Nord di Terni … dimostra quanto abbiamo sostenuto nell’ultimo periodo, ovvero che oltre all’assenza di fantomatici cambi di passo, registriamo solo scivoloni”?. E non basta: “Questa scelta imposta nei confronti del partito di maggioranza relativa alla guida della città, segna una realtà cruda, fatta di liti interne e dissapori che per nulla si conciliano con la necessità di stabilire quel clima mite auspicato dal Sindaco – rincara la dose Filipponi – Questo affiancamento all’amministrazione dimostra l’insussistenza di una linea chiara sul futuro della città, sulla guida autorevole del Comune, sulle partecipate, sullo sviluppo, e sulle grandi opere”.
Praticamente, peggio che andar di notte.
Ma si sa le opposizioni sono così, è necessario tornare a ripeterlo: esagerate. E ben lo sanno in seno alla maggioranza che è stata opposizione urlante fino a pochi mesi fa.
Ma è davvero l’inesperienza il “peccato” della Lega ternana? E’ l’essersi trovati addosso la responsabilità della guida di una città grande (tra le prime cinquanta d’Italia) e tanto complicata? C’è da dire che all’inesperienza si può far fronte. Bastano un po’ di calma, parecchia buona volontà, applicazione allo studio delle questioni. Certo, è fatica… Le difficoltà, in ogni modo, sembrano legate ad un altro fattore destabilizzante: che sull’essere “pratici” si vada avanti su due binari, l’inesperienza di alcuni, e la troppa esperienza di altri che s’agitano, desiderosi di rivalse che leniscano frustrazioni accumulate negli anni. Dimenticando quanto potrebbe essere prezioso il loro contributo di esperienza per la Lega e, in questo momento della storia ternana, per la città.