Il nostro intervento “non ha per oggetto un episodio dubbio o legittimamente valutabile ma un’azione di gioco di chiarezza adamantina e di facile lettura. Quanto accaduto a Terni non rappresenta un caso isolato. D’altro canto l’intera collettività dei consumatori è portatrice di interesse diretto”.
E’ quanto scrive, tra l’altro, l’associazione dei consumatori Codici in una lettera inviata a CONI, FIGC, AIA settore arbitrale, Lega B e agli organi di informazione. La lettera fa riferimento al rigore concesso al Sudtirol nella partita giocata contro la Ternana sabato 23 settembre. Rigor del tutto inesistente come confermato dalle immagini televisive e, misteriosamente, non corretto dal Var
“L’interesse della collettività dei consumatori è qualificabile in termine di diritto – scrive ancora Codici – e fa da diretto contraltare a un vostro speculare obbligo poiché i consumatori scommettono sull’andamento degli incontri di calcio e spendono in abbonamenti con le società cui affidate i diritti televisivi e da cui traete linfa vitale per voi e per le società di calcio.
L’arbitro di video-assistenza (VAR) è stato introdotto per evitare gli errori umani, inevitabili, il ripetersi di episodi come quello di Terni, chiaro e non interpretabile, amplifica piuttosto che ridurre l’attentato al dovere di trasparenza nei confronti dei consumatori. In tali casi, infatti, l’errore non è concepibile e resta il danno a una delle compagini e dunque, per quanto interessa a questa associazione, di attentare il diritto dei consumatori all’erogazione di servizi secondo standard di qualità, di efficienza e di trasparenza. Attentato, che in quanto non riconducibile a errore, legittima questa associazione di intervenire a tutela dei consumatori onde rivendicare i propri diritti ed, eventualmente, ad agire con gli strumenti a propria disposizione (come ad esempio la class action)”.