L’Associazione “Via Roma e dintorni” si è presentata questa mattina alla città, presso il “Saquella Espresso Club” in Corso del Popolo, con il presidente Mario Baruffi, Luca Argenti vice presidente, Cosmina Ioan segretaria, Augusto Austeri responsabile comunicazione, Andrea Cottini e Stefano Flavioni, la consulente web marketing Eva Valeriani. È stato il presidente Baruffi a spiegare com’e’ nata l’associazione. “L’idea è nata per caso lo scorso Natale durante un pranzo di lavoro con alcuni commercianti della via. Sembrava un progetto difficile da attuare, ma vivo qui da cinque anni e sono convinto che a livello di iniziative questa città possa dare molto più di quanto si pensi. A Terni l’accoglienza è ottima. E proprio nel settore urbanistico che circonda l’asse Piazza Europa-via del Cassero c’è gran parte della sua storia antica. Ho dunque bussato a ogni attività commerciale della zona, ha affermato, constatando che alcuni commercianti vi hanno anche la residenza. Ho subito percepito nella grande maggioranza dei casi un forte e costruttivo interesse. A gennaio abbiamo costituito un primo gruppo di lavoro e in poche settimane il progetto ha visto la luce. Siamo già a quaranta associati e stiamo crescendo. Le iscrizioni sono aperte a chiunque sia titolare di un’azienda nella nostra zona, ma anche ai professionisti che vi operano e ai residenti. Abbiamo richieste anche da negozi che operano in altre zone e questo ci fa molto piacere. Purtroppo, per ora, non possiamo accoglierle”. Baruffi ha poi spiegato le finalità dell’iniziativa. “Alla base di tutto cercheremo di instaurare concrete e positive sinergie con i cittadini e le Istituzioni. Saremo disponibili a valutare ogni loro proposta, collaborando ove possibile alla sua attuazione. Al tempo stesso, faremo noi delle proposte per migliorare la vivibilità e la sicurezza, oltre che lo svolgimento e lo sviluppo delle attività commerciali, anche nell’ottica di agevolare coloro che visitano i negozi e la zona in generale. Una delle nostre priorità è quella di non far “spegnere le vetrine”, altrimenti morirebbe la città”.