Il “Coping Power Scuola” (Coping Power Universal – CPU) è un programma di prevenzione universale che mira alla riduzione delle problematiche comportamentali e all’aumento dei comportamenti pro-sociali e del rendimento scolastico all’interno della classe.
Questo programma nasce nel 2009 come adattamento del Coping Power Program (CPP) sviluppato da Lochmann e collaboratori e viene inizialmente proposto come intervento per classi difficili con problematiche comportamentali.
In seguito, però, grazie alla sperimentazione sul territorio nazionale, il suo utilizzo è stato esteso fino a diventare modello di prevenzione universale.
Proprio in questo contesto si collocano lo studio pilota che si è svolto nell’anno scolastico 2019/2020 nella classe IV A della scuola primaria di Norcia “Alcide De Gasperi-Battaglia” e la sperimentazione iniziata ad ottobre, mese per la prevenzione dei disturbi esternalizzanti e ADHD, nella scuola primaria “Erminia Frezzolini” di Sferracavallo (Orvieto).
In questo progetto si inserisce anche l’inizio della prima sperimentazione in Umbria in un nido d’infanzia, che si sta realizzando nel nido “La coccinella” dell’Associazione l’Aquilone di Amelia. Il primo passo per la realizzazione del progetto di prevenzione universale è stato quello di formare gli insegnanti attraverso un corso della durata di dodici ore complessive tenuto dalla dottoressa Laura Pannunzi e dal dottor Iacopo Bertacchi, in collaborazione con il distretto di Orvieto dell’Azienda Usl Umbria 2 e con la struttura complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza diretta dal Professor Augusto Pasini.
Il presupposto alla base del Coping Power Scuola è che, agendo per tutta la durata di un anno scolastico sull’intera classe, intesa come un sistema complesso caratterizzato da interazioni e legami specifici tra alunni e docenti, si possono affrontare, ridurre e risolvere i problemi della classe medesima. In particolare, a Norcia, attraverso la storia di “Barracudino Superstar”, il programma ha proposto percorsi operativi e attività articolate in sei moduli che hanno come finalità il potenziamento di diverse abilità, quali imparare a porsi obiettivi a breve e a lungo termine, riconoscere e modulare i segnali fisiologici della rabbia e acquisire consapevolezza delle proprie emozioni, risolvere adeguatamente le situazioni conflittuali, sviluppare capacità di problem solving, assumere punti di vista diversi dal proprio, riconoscere le proprie e altrui qualità.
Barracudino è, infatti, un pesciolino ribelle che partirà per un importante viaggio, grazie al quale migliorerà aspetti di sé, raggiungerà una serie di obiettivi e acquisirà nuove conoscenze e abilità, proprio come gli alunni della classe partecipante.
Ai fini dello studio pilota che si è svolto nella scuola primaria di Norcia, il protocollo ha previsto la compilazione di due questionari da parte dei genitori degli alunni, con lo scopo di raccogliere informazioni circa il comportamento del bambino in sede domestica prima dell’attivazione del progetto e al termine di esso. Nello specifico, ai genitori è stato somministrato il questionario Strenght and Difficulties Questionnaire (SDQ), che permette di esplorare le difficoltà e le risorse del bambino, attraverso l’analisi dei comportamenti pro-sociali e le aree di difficoltà o di forza nell’ambito della sfera comportamentale, relazionale ed emozionale.
Dai risultati è emerso come negli alunni, rispetto alle condizioni di partenza, i punteggi relativi alle problematiche comportamentali, all’iperattività e alla disattenzione, nonché ai problemi con i pari, siano sensibilmente diminuiti, mentre i punteggi relativi ai comportamenti pro-sociali siano, di contro, significativamente aumentati.
In conclusione, grazie alla disponibilità degli insegnanti, in particolare alla maestra Nunzia Di Cursio e alla preside Isabella Tonti, dei genitori e degli alunni della scuola di Norcia, lo studio pilota ha confermato l’ipotesi secondo la quale il Coping Power Scuola è in grado di ridurre pattern comportamentali problematici e disfunzionali a favore di un incremento degli aspetti pro-sociali e relazionali.
Tali risultati incoraggianti hanno aperto la strada alla possibilità che il programma venga utilizzato all’interno delle scuole del territorio come risorsa preventiva universale e hanno permesso il proseguimento della sperimentazione all’interno della scuola primaria “Erminia Frezzolini” di Sferracavallo, grazie alla disponibilità delle insegnanti e della preside Antonella Meatta dell’Istituto comprensivo di Orvieto e all’interno del nido “La coccinella” di Amelia, grazie alla disponibilità del team specializzato di maestre: Sonia Posati e Valentina, Miliacca, Eleonora Varazi e Silvia Boria.