Da Raffaello Federighi, membro del direttivo regionale di Forza Italia, riceviamo una lettera indirizzata a un sindaco che ancora non c’è e nella quale sono contenuti alcuni punti di un programma che – secondo Federighi – dovrebbero essere veri e propri impegni di governo per la città.
Caro Sindaco, ancora non sei stato rivelato, tantomeno eletto, le segreterie dei partiti, le associazioni, le lobby, le consorterie, ancora non ti hanno individuato, sono perse dietro ai veti incrociati, alle proposte insensate, alle carte segrete da giocare al momento opportuno, ma intanto Terni sprofonda.
Io ascolto la gente, quella comune, come me, quella inquieta, come me, quella che non crede sia un’impresa impossibile individuare un buon Sindaco e creare un programma semplice ed efficace per uscire dai guai e ridare un futuro alla città, come me.
Allora ti voglio dare una mano, perché tu ancora non ci sei, ma la pazienza si sta esaurendo e i cittadini, se non ti mostri alla svelta e non ti rendi credibile, cercheranno l’uomo della provvidenza, andranno dietro al pifferaio e al venditore di tappeti, voteranno la brutta copia di un Cetto qualsiasi, pensando che sarà comunque meglio delle solite facce. Però, fai attenzione, l’establishment, quelli che contano, quelli che ci capiscono, i tipi furbi ed arroganti, non sempre mi condividono…
Intanto t’inquadro la situazione, la sinistra, mi verrebbe da dire i comunisti, hanno governato Terni per sessantacinque anni dal dopoguerra a oggi, con la sola interruzione dei cinque anni del compianto Ciaurro, il risultato è un plateale disastro, senza precedenti, senza alcuna scusante. Ti troverai una città con quasi cento milioni di euro di debiti, con la tassazione locale ai massimi livelli, con investitori che scappano, con la principale industria ormai a termine, non avrai neanche la fontana simbolo della città, incartata da anni, testimonianza eloquente dello sfascio.
Quindi non puoi proporre ricette sinistroidi, altrimenti ti tireranno le pietre e non garantisco sulla tua sorte. Dai nuovi populisti è meglio che stai alla larga, quelli offrono come candidati fantasmi sconosciuti, selezionati con clic di computer, predicando giustizialismo e decrescita felice. Starei anche attento agli estremisti di qualsiasi tipo, che indossino doppiopetti o eskimo, perché entrambi non fanno mai il bene di nessuno. Guardati invece attorno, ci sono tanti cittadini perbene, gente che lavora, gente normale, che ha a cuore la città e ti potrebbe essere utile, che non ti chiederà posti, incarichi, stipendi, consulenze, che non conosce il manuale Cencelli; ti aiuterà in cambio di un grazie sincero ed una stretta di mano, per favore non molliccia.
Cominciamo a vedere nel dettaglio cosa dovresti fare. Metti a posto il bilancio, taglia i rami secchi, gli sprechi e i privilegi, annulla i contratti viziati, quelli sottoposti a indagine penale, non avere nulla a che fare con le cooperative inutili, create solo per sistemare ex potenti trombati e garantire serbatoi elettorali. Rivedi il sistema delle società partecipate, perlopiù sono uno spreco di denaro pubblico, tieniti i dipendenti riportandoli nella forza lavoro del Comune e liberati dei consigli di amministrazione, dei presidenti e direttori generali, ne puoi fare serenamente a meno. Invece di avvalerti di consulenti esterni, valorizza e preserva i tuoi dipendenti più capaci, ai dirigenti assegna obiettivi, se li raggiungono premiali, altrimenti mandali a casa. Pulisci la città, perché è in uno stato pietoso e la raccolta dei rifiuti è scandalosa, non permettere che gli edifici pubblici o privati vengano deturpati da vandali che si credono artisti. Sistema le strade, ripara le buche, ce ne sono a migliaia, rompono pneumatici e ammortizzatori, soprattutto gli attributi degli automobilisti e sono un vero pericolo per motociclisti e ciclisti. Come fare è semplice: affida gli appalti a ditte serie, i lavori devono esser fatti a regola d’arte, prima fai controllare, poi paghi. Invece del reddito di cittadinanza, che è una presa per i fondelli a danno dei creduloni e un disincentivo etico, assisti realmente i tuoi cittadini in difficoltà, dai un sussidio decoroso a chi ha perso il lavoro non per propria colpa, poi cercagliene uno, ma se lo rifiuta, smetti di erogare denaro, quello non è sfortunato, è un parassita scansafatiche. Le tue possibilità di aiuto vanno prima di tutto ai tuoi cittadini, è a loro che devi assegnare case popolari e sovvenzioni, i titoli preferenziali per ottenerli non sono nascere nelle galassie esterne, essere stato in carcere o tossicodipendente, bensì risiedere da almeno cinque anni, avere studiato, non avere pregiudizi penali, aiuta sempre chi ha handicap a rimanere cittadino con uguali opportunità.
Sulla sicurezza non transigere, la nostra Legge la devono rispettare tutti ed è superiore a qualsiasi precetto religioso. Collabora con le forze di polizia, metti a disposizione i tuoi vigili urbani, che non servono solo a fare multe per rimpinguare le casse comunali. La sicurezza è un obiettivo che necessita di sinergie e deve essere percepita. Da parte tua, smettila di affidarti solo alle telecamere che servono perlopiù a privare le persone della privacy, mettile certamente negli obiettivi sensibili, ma preoccupati di illuminare bene la città, di tenerla ordinata, non consentire quartieri ghetto o luoghi dove è preoccupante andare, tu vai spesso ovunque, di giorno e di notte, fatti vedere e se non hai coraggio, fattelo venire o lascia perdere, perché non avrai scorta, né auto blindata. Cerca la collaborazione dei tuoi concittadini, sono la migliore sicurezza preventiva possibile, fai capire loro che è necessario collaborare per difendere il bene comune, non sentirti mai tu diverso da loro, crea una comunità con un destino condiviso; un’app comunale dedicata potrebbe essere una buona idea.
Come un buon padre di famiglia o un imprenditore capace, diffida della finanza creativa, il Comune non deve fare impresa, né lo speculatore finanziario, perché amministra soldi dei cittadini, guarda cosa diamine hanno combinato i tuoi predecessori. A chi ti dice che la spesa è una variabile indipendente dalle entrate o che i bilanci pubblici non devono essere in pareggio, pensa che quello è un cialtrone incompetente e mandalo al diavolo. Dopo avere messo a posto i conti, abbassa le tasse al minimo, ma pretendi che le paghino tutti, senza distinzioni. Per attrarre investitori, esenta dalle imposte per alcuni anni chi apre un’attività, previo controllo di chi è e di cosa vuol fare, perché di furbastri approfittatori purtroppo ce ne sono. Per aprire un’attività, spiega chiaramente le procedure, ma non imporre un iter preventivo in più uffici che taglieggiano il malcapitato, controlla successivamente, ma con serietà. A coloro che acquistano un immobile e lo ristrutturano, nel rispetto della Legge, assegna un contributo sostanzioso e considera che chi affitta, spesso lo fa per pagare il mutuo, non è un delinquente per principio, bensì un cittadino che contribuisce ad avviare ed alimentare un ciclo economico virtuoso.
Occupati seriamente degli animali, essi forniscono un contributo prezioso e devi perseguire l’obiettivo di ridurre al minimo i cani nei canili, prima di tutto non puoi permetterti la spesa, poi spesso sono dei veri e propri lager. Proponi serie politiche animaliste che ne riducano il numero a livelli fisiologici, credimi non è difficile, microchippare e sterilizzare è il primo passo fondamentale; gli animali ti saranno grati e anche i loro padroni che, dammi retta, sono tanti; come consulenti specifici evita chi pretende d’imporre il veganesimo come dogma, chi considera i cacciatori come criminali, chi è animalista perché frustato sentimentalmente, chi strilla senza proporre mai nulla.
Più o meno è tutto qui, te lo sintetizzo, così non ti confondi:
– metti a posto il bilancio;
– abbassa le tasse al minimo;
– favorisci chi apre un’attività;
– non avere nulla a che fare con le cooperative inutili;
– rivedi il sistema delle società partecipate;
– il Comune non fa impresa né lo speculatore finanziario;
– pulisci la città;
– ripara le buche;
– assisti realmente i cittadini in difficoltà;
– non transigere sulla sicurezza;
– vai spesso ovunque, di giorno e di notte;
– zero cani nei canili;
magari ci puoi mettere qualcosa di tuo, ma fare il Sindaco non richiede un Nobel preventivo, solo un impegno costante, una voglia di fare, la capacità di circondarsi di collaboratori onesti, la forza di cacciare a pedate i venditori di fumo e i tanti mascalzoni approfittatori. Certo, almeno inizialmente, non avrai vita facile, ti daranno del matto, cercheranno d’intimidirti e aspettati qualche avviso di garanzia mirato, ma poi i risultati ti premieranno, la città rinascerà e i cittadini ti ringrazieranno come si fa con un amico vero, con una pacca sulle spalle e un sorriso sincero.
Di sicuro, facendo il Sindaco come ti ho prospettato, non ti arricchirai e non diventerai presidente di nulla, ma sarai sicuramente in pace con la tua coscienza e magari, dopo qualche anno che avrai lasciato questa dimensione, i tuoi eredi vedranno onorato il loro avo con una bella targa cittadina. Questo è tutto, se vuoi altro, allora quello che ho scritto sopra non fa per te, ma neanche tu faresti per me…