E’ libero il 46enne albanese che ieri sera, intorno alle ore 21,15, ha creato il panico a Borgo Bovio.
E’ stato processato per direttissima e ha patteggiato la pena e il collegio, presieduto dal giudice Zanetti, di cui facevano parte i giudici Bonacalvagno e Di Giovannantonio, lo ha condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione. Pena sospesa. “Siamo soddisfatti – ha commentato l’avvocato Francesco Mattiangeli, che assisteva l’albanese – non faremo appello”.
Per l’uomo l’accusa era di detenzione e porto di arma clandestina e rissa. La pistola era una pistola da guerra calibro 10,40, del 1922. L’arma non era denunciata e lo straniero che la deteneva illegalmente non aveva il porto d’armi.
I FATTI
Ieri sera, intorno alle ore 21,15 nel piazzale antistante un bar, a Borgo Bovio, è scoppiata una lite far tre persone. Uno dei protagonisti della lite, che è avvenuta sotto gli occhi di molti testimoni, era proprio il cittadino di origine albanese, in Italia, regolare, sposato e padre di 4 figli, muratore, incensurato.
“Una brava persona” a giudizio dei molti che lo conoscono. Ieri sera, probabilmente, aveva ecceduto con l’alcol e deve avere detto qualcosa di troppo a due altri stranieri che si trovavano nel bar che hanno cominciato a picchiarlo. L’albanese è finito anche per terra. Quando sono stati separati l’uomo se è andato. Sembrava finito tutto lì. La serata nel bar è ripresa regolarmente. C’erano molte persone, era un serata karaoke.
Pochi minuti dopo, invece, dalla strada, si è ripresentato il 46enne albanese che impugnava un pistola (poi ritrovata dagli agenti nei giardini pubblici di Borgo Bovio) il quale ha sparato due colpi in aria. Tutti si sono rifugiati nel bar mentre veniva chiamato il 113.
Il cittadino straniero, dopo aver buttato l’arma, ha atteso l’arrivo dei poliziotti e si è loro consegnato.
Un bossolo si è conficcato sull’ala di un edificio adiacente il bar, l’altro non è stato ritrovato.
Tutti gli avventori del bar sono sfilati , durante la notte, in questura per testimoniare.
A quanto risulta, invece, nessuna traccia delle altre due persone coinvolte nella rissa.
L’albanese non ha detto una parola, né di fronte ai poliziotti che lo hanno arrestato né in Tribunale.