In casa Olympia si brinda per il passaggio del turno della Coppa Italia d’Eccellenza. Si brinda, ben sapendo che la qualificazione è stata un po’ rocambolesca, dal momento che le quattro squadre del “gironcino” sono arrivate a pari punti, quattro, per la precisione, e sarebbe bastato pochissimo perché il risultato fosse stato diverso. Sandro Corsi, il presidente della Olympia, non è contento solo per il passaggio: “Certo che siamo contenti ma ancor più per il fatto che sono stati nei fatti ricuciti anche i rapporti con la Narnese: le squadre storiche della Conca non potevano continuare a guardarsi in cagnesco. La gara è stata cavalleresca, importante per entrambe le società. E pure i giocatori si sono comportati benissimo”. Corsi guarda anche allo svolgimento della Coppa Italia dell’Eccellenza: “Ecco, siamo in semifinale: avremmo preferito che il percorso fosse più articolato, in modo da poter far giocare pure i calciatori che avranno difficoltà a trovare spazio. Comunque, certo che giocheremo la semifinale con tutte le nostre forze”.
Per questo e per altri aspetti dell’organizzazione complessiva del torneo, non sempre si riesce a parlare con il Comitato: sembra che i presidenti delle società, che in definitiva sono la principale forza del movimento calcistico della regione, abbiano una certa ritrosia nel parlare dei problemi, di quelli veri, davanti al Comitato Regionale e soprattutto al suo Presidente. Ci sono idee, qualcuna meglio di altre, ma comunque da perseguire. Più partite per l’aggiudicazione della Coppa Italia si potrebbero ottenere, ma tanto per fare un esempio, mettendo insieme pure le gare di Promozione in un unico torneo. Insomma, per Corsi la Coppa non deve essere svilita: “La sua conquista deve essere un motivo di vanto”.
Un altro problema è tutto umbro ed è quello che riguarda i settori giovanili: nel Cuore Verde d’Italia è possibile far giocare obbligatoriamente solo due “fuori quota”, insomma due giovanissimi mentre in tanti altri Comitati regionali i “fuori quota” sono tre: sembra poco, un dettaglio ed invece da queste disposizioni escono fuori gli aiuti per i vivai, per i giovani calciatori. E dice ancora Corsi: “Da noi sembra che il confronto con le società sia dal Comitato regionale più temuto che promosso”.