“Il 90% delle mie canzoni parlano sempre di una sola cosa, l’amore, le canto perché parlano, secondo me, dell’unica cosa che conta, la sola che almeno a me interessi veramente, l’amore”.
Lo ha detto, fra tante altre cose, sul palco del PalaTerni, Massimo Ranieri che, ieri sera, ha incantato per abbondanti due ore, i circa due mila spettatori che hanno assistito al suo “Tutti i sogni ancora in volo” e che ho la hanno stretto in un abbraccio molto caloroso.
Ranieri, a distanza di 60 anni dall’inizio della sua lunghissima e prestigiosissima carriera, è ancora protagonista con una voce potente e cristallina, capace di emozionarsi in un racconto che ruota tutto intorno all’amore. “Sono ancora alla ricerca dell’amore eterno, alla mia età”, confessa al pubblico. È ancora uno dei suoi sogni , insieme ad altri un po’ più prosaici come battere Sinner in una partita di tennis 6/0 6/0 oppure trovare un parcheggio sotto casa e non a 150 metri.
Sogna un mondo più gentile e non dominato dall’arroganza, sogna che il teatro e la musica abbiano lo stesso spazio del calcio e della televisione.
Lo spettacolo che Ranieri porta in scena è un alternarsi di racconti, aneddoti e pensieri con il suo notevole repertorio, supportato da un gruppo di primissimo piano.
E che le corde vocali siano oliate al massimo lo si capisce subito da quando si spengono le luci e canta “La voce del silenzio”. Poi, “La vestaglia”, “Erba di casa mia”, “Rose rosse”, “Vent’anni”, “Se bruciasse la città”, “Perdere l’amore”. Ma anche grandi classici “Luna rossa”, “Resta cumme”, “Pijate ‘na pastiglia”, “Tu vuò fà l’americano”, “O sarracino”. Solo per citare le più popolari e “Asini”, canzone che a Ranieri piace cantare per il suo contenuto:
In questo mondo di asini
Che manda avanti gli ipocriti A farsi largo coi gomiti Lascai gli onesti tra gli ultimi E che non premia mai i meriti In questo mondo di asini Con tutto il rispetto per gli asini Mi vengono i brividiAltri video sulla pagina Facebook di Terni in Rete
Alla fine è stato un trionfo, all’inizio un mazzo di rose rosse inviatogli da una fan adorante, Francesca e poggiate sul pianoforte, con il fratello della quale aveva fatto il servizio militare nel 1971. Quando i sogni erano ancora in volo.