In Umbria, dal marzo 2020, non è stato operato alcuno sfratto per morosità incolpevole negli alloggi di edilizia residenziale pubblica: anche dopo lo sblocco delle esecuzioni, sospese durante l’emergenza sanitaria, l’intervento della Regione, congiuntamente all’ATER, ha evitato ad oltre trecento famiglie di restare senza abitazione.
È questo il dato sottolineato dall’assessore alle Politiche della casa Enrico Melasecche, ricordando le azioni concrete messe in campo dalla Giunta Regionale.
“In tempi di crisi, con le imprese e le famiglie in grande difficoltà, non è facile – afferma Melasecche – gestire il settore delle politiche abitative. Eppure possiamo andare orgogliosi di quanto abbiamo fatto, ma anche e soprattutto di quanto abbiamo seminato. Il quadro regionale mostra purtroppo il dramma di centinaia di famiglie, in particolar modo nella città di Terni, ma non c’è uno sfratto per morosità incolpevole da parte dell’ATER, grazie ai provvedimenti che ho fortemente voluto e che sono stati approvati dalla Giunta regionale. Nelle prossime settimane, infatti, verranno assegnati circa 450mila euro di contributi destinati ai nuclei familiari ‘morosi incolpevoli’. Un importo più che triplicato rispetto alla somma, circa 135mila euro, stanziata mediamente a questo scopo nel triennio 2019-2021, e che consentirà di aiutare circa un centinaio di famiglie in più: da una media di 40 famiglie all’anno, si passerà a garantire il necessario sostegno economico per il rientro dal debito a circa 130 famiglie”.
La gestione del bando per l’accesso ai contributi è stata affidata all’Ater, con la deliberazione n. 906 del 29/09/2021 che prevede un contributo massimo di 5mila euro per abbattere la morosità incolpevole. ATER Umbria sta procedendo alla rivalutazione delle oltre 300 posizioni di grave morosità al fine di determinare puntualmente l’ammissibilità ai benefici da parte dei singoli nuclei familiari. In relazione alla possibile estensione della misura anche alla morosità per oneri condominiali, in considerazione dell’attuale aumento dei costi energetici, ATER Umbria ha inoltre determinato di approfondire la situazione dei vari inquilini, e quindi non procedere al recupero coattivo delle somme vantate, rimandando all’ultimo trimestre, previo confronto con le organizzazioni sindacali degli assegnatari e con l’Assessorato regionale, la valutazione delle azioni da intraprendere.
“Dall’inizio dell’anno – ha aggiunto l’assessore Melasecche – abbiamo confermato la ‘calmierazione’ dei canoni di locazione degli alloggi e il canone medio è rimasto pressoché invariato, anzi è diminuito per i nuclei familiari più numerosi. Abbiamo lavorato, attivando un proficuo dibattito con i sindacati degli inquilini, per superare le criticità derivanti dall’applicazione della legge regionale e del Regolamento approvati dalla precedente Giunta regionale. Obiettivo, quello di garantire realmente il diritto a una casa, con canoni equi. In questa direzione, va il provvedimento che obbliga i Comuni ad assegnare almeno il 30% degli alloggi oggi disponibili alle emergenze abitative, a coloro che si troverebbero per conclamate difficoltà familiari, non solo per sfratto, in mezzo ad una strada”.
“I dati dell’ATER sono oggi molto positivi ma anche di grande prospettiva tra qualche mese e nei prossimi due anni – ha concluso l’assessore – È rilevante, infatti, l’aumento del numero degli alloggi che verranno assegnati in vigenza della graduatoria del prossimo bando della primavera 2023: all’incirca ben 350 nuovi alloggi, contro una media di 20 annui. E sta andando avanti la riqualificazione energetica e sismica di oltre il 25% degli alloggi del patrimonio ATER in tutta l’Umbria, con vantaggi dal punto di vista economico e ambientale per gli assegnatari”.