È un brusco risveglio quello della Ducati – e dei suoi tifosi – nella mattinata australiana. Così gli appassionati che si sono svegliati alle 6:00 per gustarsi le qualifiche hanno dovuto assistere ad una crisi generale di tutte le Desmosedici: dal nostro Petrucci (18°), a Lorenzo (16°), fino al pretendente al titolo Dovizioso (11°) le rosse hanno sofferto terribilmente i curvoni veloci di Philip Island.
I guai per Petrux erano cominciati sin dalle prove libere, col ternano 17° e costretto a passare per la Q1, nonostante la nuova carena (momentaneamente bocciata) e la velocità di punta più elevata fatta registrare in rettilineo (339 km/h). E oggi le cose non sono migliorate: Danilo ha faticato per tutta la sessione di qualifiche, soprattutto nella seconda metà del tracciato, dove è caduto nel tentativo di risalire dalla 18° piazza in cui si trovava. Una scivolata “innocua” per il fisico ma che fa preoccupare gli uomini in rosso, se è vero che nello stesso punto era stato tradito allo stesso modo Dovizioso. L’altra Ducati Pramac – quella di Scott Redding – è addirittura 20° e nel box non circola ottimismo; solo l’acqua potrebbe ribaltare un fine settimana così ostico: «È stata una delle giornate più difficili di tutta la stagione» ha commentato il ternano al termine della sessione «Non sono mai stato veloce tranne che in condizioni di bagnato. Per questo non mi resta che sperare nella pioggia per fare una buona gara domani: sull’asciutto non abbiamo molte soluzioni».
Non è andata meglio ai ducatisti ufficiali, con Lorenzo 16° – anche lui eliminato in Q1 – e Dovizioso 11°. L’italiano le ha provate tutte per non perdere il contatto dal leader della classifica Marc Marquez, ma si è dovuto arrendere alla superiorità – momentanea, si spera – della Honda: persino quella di Crutchlow (team di Lucio Cecchinello) è riuscita a precederlo (10°) nonostante una caduta dell’inglese mentre stava segnando tempi record. I problemi aumentano guardando alle prestazioni di Marquez, che conquista la pole position con una facilità disarmante. Oltre ai 3 decimi di vantaggio sugli inseguitori (Viñales, 2°, e Zarco, 3°) sorprende la scioltezza con cui il folletto di Cervera danza tra i velocissimi curvoni australiani. Del suo passo ha beneficiato Andrea Iannone, tornato nelle prime posizioni (4°) proprio grazie alla scia di Marquez, così come il pilota di casa Jack Miller (5° con la Honda).
Detto della ripresa delle Ktm (6° Pol Espargaro, 9° Bradley Smith), riesce a limitare i danni Valentino Rossi, che dopo aver affrontato la Q1 si prende una dignitosa 7° piazza in Q2. Di certo il Dottore non può essere pienamente soddisfatto, ma sull’asciutto avrebbe tutte le carte in regola per puntare ad una posizione di vertice. Domenica la gara alle 7:00, da seguire nei momenti più adrenalinici su Radio Galileo.
(Giulio Sacco)