Finisce nella polvere la stagione di Danilo Petrucci, che a Valencia – ultimo appuntamento del Motomondiale 2019 – lotta per metà gara per posizioni di rincalzo e cade a 13 tornate dalla conclusione. Con questo ritiro Petrux ha perso anche la 5° posizione in classifica generale, finendo 6°, dietro a Fabio Quartararo e davanti di due punti a Valentino Rossi.
Già alla partenza sono cominciati i problemi del ternano, che ha impennato leggermente la moto perdendo due posizioni. Per tre giri ha poi lottato con Pol Espargaro (Ktm), dovendo attaccarlo più volte prima di riuscire a sopravanzarlo definitivamente. Da lì una gara senza particolari acuti, e con solo due sorprese: al 10° giro Danilo ha beneficiato della caduta di Crutchlow, mentre un paio di tornate più tardi è riuscito a sopravanzare un Valentino Rossi (8° alla fine) in grande difficoltà. Poi la caduta: una scivolata innocua per il fisico, ma che fa male al morale di Petrux, che non è riuscito a riscattare una seconda parte di stagione in affanno. La speranza ora è che possa tornare l’entusiasmo delle prime uscite con la Ducati già dai prossimi test che si terranno martedì sulla stessa pista di Valencia.
«Davvero peccato, perché era una gara importante per la squadra. In partenza purtroppo non mi è entrato il launch control [il sistema anti-impennamento, n.d.r.] per cui ho perso molte posizioni al via. Nei giri successivi stavo recuperando, e il mio passo era davvero buono, ma purtroppo dopo aver superato Rossi sono caduto senza capirne la ragione» ha dichiarato a freddo Danilo, che ha comunque provato a vedere il bicchiere mezzo pieno: «Mi dispiace molto aver finito il campionato così, ma questa resta comunque la stagione migliore della mia carriera in MotoGP: so di dover migliorare ancora in diversi aspetti e adesso non vedo l’ora che ricominci la nuova stagione».
Ha confermato il suo personale trend anche il vincitore di giornata: Marc Marquez. Il campione del mondo ha perso alcune posizioni in partenza, ma è riuscito a sbarazzarsi di Alex Rins (5° su Suzuki), Andrea Dovizioso e Jack Miller in poche curve. Lo spagnolo ha poi concretizzato in fretta la rimonta nei confronti del leader Fabio Quartararo (2°alla bandiera a scacchi), recuperandogli quasi un secondo e superandolo con un attacco aggressivo nella parte guidata del tracciato. Con quello di oggi, il francese ha conquistato 7 podi nella sua stagione d’esordio, ma non sembra ancora pronto ad essere l’anti-Marquez: nonostante 6 pole position, infatti, non ha mai trionfato in gara, venendo sempre “piegato” in bagarre dal campione del mondo.
Sale sul podio anche Jack Miller (3° su Ducati Pramac), che con i cinque 3° posti di quest’anno potrebbe avanzare pretese sul sedile ufficiale Ducati per la prossima stagione. Anche gli attuali titolari non stanno brillando: Petrucci deve ritrovare la serenità e la fiducia delle prime uscite; Dovizioso (solo 4° oggi) è sempre più un separato in casa nel team di Borgo Panigale. L’insoddisfazione dell’italiano, che comunque – ricordiamo per onestà di cronaca – è arrivato secondo nel Mondiale per la terza stagione consecutiva, deriva soprattutto dalla scarsa considerazione che gli sta mostrando la Ducati. La rossa sta facendo la corte a vari top driver, tra cui Maverick Viñales (oggi 6° alla bandiera a scacchi), la cui superiorità rispetto a Dovi è però tutta da dimostrare.
Merita una menzione speciale Jorge Lorenzo (13°), che dopo un anno di difficoltà con la Honda ha deciso di chiudere qui la sua carriera. Una scelta sofferta – questa – che forse ha attraversato la mente anche di Valentino Rossi, ormai lontano dalle posizioni che contano. Il Dottore ha ancora un anno di contratto con la Yamaha e ha deciso di provare il tutto per tutto la prossima stagione cambiando gli uomini con cui lavora per il setting della moto. Un’ultima mossa per capire se è ancora possibile, a oltre 40 anni, essere competitivo contro dei 20enni, o se sarà giunto il momento di scrivere la parola fine sulla sua carriera leggendaria.
(Giulio Sacco)