Qualcosa si muove. Alla società proprietaria del castello di San Girolamo sono arrivate alcune manifestazioni d’interesse per l’acquisto dello splendido immobile. Una di quelle potrebbe/dovrebbe fare addirittura capo alle suore lefevriane che hanno anche occupato Villa Martinori: quello sarebbe destinato a diventare una casa di riposo, attività nella quale eccellono. Chissà! Tutto da vedere, però vale anche la speranza perchè il castello sta ormai cadendo a pezzi. Ogni giorno di più: la voragine che si è aperta sul lato nord del tetto ha raggiunto dimensioni importanti. E non è chiaro se la sua stabilità è ancora idonea. Così un patrimonio cittadino sta per volatilizzarsi. Già, ma chi è il proprietario dell’immobile?
Carta canta: la società Iniziative Immobiliari srl, quella che l’aveva acquistato con la discussa, a tutti i livelli, compravendita dal Comune di Narni, che ne era a sua volta proprietario. Però la compagine societaria si è assottigliata ed adesso risulta “scarsa” di liquidità. Rimane bloccato l’uso delle splendide piscine e, per certi versi, anche della chiesa, che presenta uno splendido rosone del Trecento e che solo quello vale il prezzo della visita. Quello che preoccupa i cittadini è la mancanza di notizie ufficiali: niente dai proprietari e nemmeno niente dagli enti pubblici, che, forse, potrebbero tendergli la mano, chissà in quale modo. Si sta avvalorando anche il teorema secondo il quale qualsiasi comune italiano diventa proprietario di qualsiasi immobile di pregio senza una vera destinazione dopo un quarto di secolo. Immancabilmente: quelli del San Girolamo ci hanno messo anche meno. Va da sé che il castello è stato acquistato per un milione e 700 mila euro, più o meno, dopo una gara che aveva attratto una montagna di provvedimenti da parte della Magistratura ternana. La stessa l’aveva anche sequestrato, essendo un corpo di reato, provvedimento legittimo ma che ne aveva aiutato il disfacimento. Ora il valore commerciale non supera i cinquecentomila euro e la Iniziative Immobiliari potrà vendere a qualcuno solo con qualche difficoltà.
Una destinazione diversa da quella turistica potrebbe essere una soluzione. Però si deve sbrigare prima che cada a terra definitivamente e che sfumi anche questa opportunità come non sono stati utilizzati, per vari motivi, negli anni, il finanziamento del Puc, di qualche banca che aveva avuto fiducia nella sua rinascita, il farlo diventare un albergo/ricovero per sacerdoti anziani e molte altre cose compresa anche quella di Bandecchi per una clubhouse della sua squadra. Ma forse la sua vocazione è quella di rimanere nell’ambito della Chiesa Cattolica. Ora le suore…