L’idea che Stefano Bandecchi e la sua Università abbiano acquistato l’area della Spea ha galvanizzato i narnesi, che vedono quell’area da riutilizzare in qualche modo dopo decenni di immobilismo. Insomma, benissimo. Ovviamente nessuno se la prende con Bandecchi che è stato abile imprenditore che con poco si è portato a casa molto. Il fatto che lui aveva delle idee precise, al contrario di altri. Però…
C’è chi, Giorgio Maurini, per tanti anni al vertice del Comune narnese, si domanda come le esigenze della Ternana calcio nel fare uno stadio ed un centro sportivo, siano le stesse del Comune di Narni. “Ma come, aspettavamo da tanti anni questo momento ed ora ecco che ci deve pensare un livornese, pure sindaco di Terni”. La riflessione di Maurini ha sicuramente centrato un obiettivo, quello di far pensare la comunità narnese, che supinamente sarà costretta ad accettare tutto quanto verrà deciso senza il proprio coinvolgimento. Ed è questo il merito di Maurini, che è stato sempre attento allo sviluppo del territorio, nel rimettere la palla nel campo narnese.
Non va però dimenticato che nessuno dei sindaci che si sono avvicendati ha mai fatto alcunchè tranne Luciano Costantini, che ha braccato chiunque avesse una possibilità. Che poi non ci sia riuscito è un altro discorso anche se per merito suo la Conca Ternana è rimasta un’area industriale a pieno titolo. Certo, fa davvero tenerezza il post di Giulio Cesare Proietti, sindaco anche lui che aveva varato la grande discussione: “Cento idee per la Spea”, dalla quale venne fuori che doveva diventare un posto per l’orticoltura specializzata. Erano gli anni Novanta, le velleità erano davvero tante.
Peggio ancora, se si potesse, Luigi Annesi, che, quando si è appalesò la questione di Mirabilandia Due, mise tutti i bastoni che aveva nelle ruote dell’imprenditore interessato. Lui ed i suoi collaboratori del partito democratico della Sinistra, che adesso pontificano a tutto spiano. Come dire che i sindaci narnesi hanno avuto possibilità ma si sono trastullati in altre cose, dai tempi di Di Fino e Donatelli, nella assoluta incapacità di gestire lo sviluppo edilizio dando luogo a sconci come i villaggi di Santa Lucia e Ciliano o far sparire decine di ettari a Nera Montoro senza riuscire ad indirizzare nessuno alla Spea. Insomma, hanno vivacchiato senza incidere su nulla, tirando l’acqua al proprio molino, politico s’intende.
E allora? Per la classe politica narnese certamente una sconfitta. Nessuno però crede che sarebbero stati capaci di riuscire a industrializzare quell’area, renderla produttiva a servizio della città: tranne una eccezione in Giunta, non se intravedono capacità.
Ed alla fine Bandecchi pare essere una soluzione per rivitalizzare un pezzo di città che potrebbe ormai tranquillamente passare sotto il controllo amministrativo di Terni.
Ah, una scommessa! Bandecchi non farà mai lo stadio della Ternana a Narni Scalo: le sue controversie saranno composte, nonostante le dichiarazioni. Il centro sportivo sì. Rimarrebbero cinquanta ettari liberi: lì sì che si potrebbe fare quell’agognato parco giochi e riprendere quella massa di finanziamenti che erano stati indirizzati a Nera Montoro e mai adoperati. Se a Bandecchi gli entra in testa, se ne vedranno delle belle.