Il pavimento va in pezzi. E di conseguenza anche le infiltrazioni dell’acqua scendono sino al piano sottostante quello del Parcheggio del Suffragio. Ormai pare irrinunciabile il rifacimento di quella superficie, dopo aver capito quale sarà il suo futuro? Un parcheggio, come adesso? E così ci vorrà un materiale più resistente! Una zona di esposizioni e manifestazioni, come era stata pensata ai tempi? Ed allora tutto cambierebbe con pavimentazione di pregio, eguale a quella pensata ai tempi da Giorgio Maurini, l’ingegnere che l’aveva progettata.
Fatto sta che quella che una volta era chiamata Piazza “Aqua Nova” è diventato un lastricato di cemento, brutto a vedersi e che nemmeno risponde più alle esigenze strutturali.
Comunque sia, all’interno del parcheggio del Suffragio, gli operatori sono stati costretti a chiudere alcuni stalli per impedire la sosta agli autoveicoli e per evitare che il gocciolamento rovini la vernice come in qualche caso è avvenuto.