Se ne vanno dal centro storico ma poi i piccioni urbani se ne vanno a banchettare nei campi, vanificando le operazioni di semina, diventando l’altro problema dell’agricoltura. A Narni anche di più perché i piccioni, particolarmente numerosi, vengono allontanati dalla presenza del falco e si trasferiscono direttamente nella Conca Ternana, che già conosce i danni dei cinghiali. “Come se non bastassero le devastazioni dei cinghiali che non conoscono soste, altra emergenza per gli agricoltori è quella rappresentata dai piccioni di città, la cui incontrollata presenza, al pari di quella degli ungulati, sta causando alle imprese agricole pesanti danni economici” dice Albano Agabiti di Coldiretti Umbria.
Questo l’allarme di Coldiretti Umbria dopo le tante segnalazioni che denunciano i banchetti dei volatili sui fondi seminati, con evidenti effetti sui bilanci delle imprese, costrette, quando possibile, a procedere quantomeno con nuovi reimpianti nei terreni con aggravio di costi.
E allora? I contadini sono pronti anche con sistemi di dissuasione ed aspettano l’autorizzazione da parte del comune per attuarli. Così potrebbe accadere che i piccioni, usciti dalla finestra, potrebbero rientrare nelle torri di Narni anche con la presenza del falco. Anche perché ormai lo sanno che il falco gli può mettere paura ma mai ucciderli. Insomma, si potrebbe tornare punto e a capo.