Un risultato da record: a Narni non c’è nessun cittadino in difficoltà per l’assegnazione di case di edilizia pubblica. Gli ultimi diciassette appartamenti sono stati consegnati in questi giorni, azzerando tutte le liste che “galleggiavano” da anni.
Non sono state costruite nuove case: sono state recuperate quelle sfitte per motivi davvero risibili, dove magari era solo rotto un tubo dell’acqua. L’elenco degli appartamenti recuperati è arrivato a diciassette, tante quante le famiglie che avevano bisogno.
Lo annuncia con un po’ di (giustificato) trionfalismo Luca Tramini consigliere comunale che, nella sua qualità di presidente di una commissione comunale, ha evocato a sé il problema e nel giro di qualche anno l’ha risolto.
Ha pubblicato un bando per la “mobilità interna”: se per qualche cittadino che già abitava nelle case pubbliche fossero cambiate le esigenze la può barattare con un’altra più confacente alle sue necessità. Quasi una rivoluzione.
“Nove traslochi sono già stati avviati. Un risultato straordinario che ripaga quattro anni di duro lavoro” dice il Consigliere Tramini.
L’avvio dell’operazione c’è stata nel 2017. “Ho iniziato a girare per le case disabitate che avevano bisogno di lavori – dice Tramini – andando ad ascoltare e registrare le problematiche di quasi duecento famiglie. Molte volte accompagnato anche dai geometri dell’Ater e del Comune, a cui va il mio ringraziamento per il lavoro fatto in questi anni”.
Da quel momento sul tavolo della commissione è iniziato un confronto serrato con l’Ater e le dirigenze comunali per effettuare un’attenta ricognizione sul territorio. Mai negli ultimi vent’anni sono stati consegnati in una sola volta così tanti appartamenti per l’edilizia popolare.
“Il risultato più grande ad oggi nel Comune è che nessuna persona è in “emergenza abitativa” e tutti hanno un tetto sulla testa. Il lavoro non è finito, bisogna continuare a migliorare per poter offrire situazioni abitative adeguate a tutte le necessità delle persone che ne hanno bisogno. Inoltre continueremo a sollecitare la Regione Umbria, conclude Tramini, che è in ritardo per le linee guida dei nuovi bandi per la richiesta di alloggi residenziali popolari”