Il biodigestore si fermerà lunedì prossimo, alle quattordici: la Regione ha preso atto delle proteste dei cittadini di Nera Montoro, che hanno alzato barricate rispetto alla grandissima puzza determinata da quell’impianto di smaltimento del rifiuto organico di tutta la provincia di Terni. La disposizione regionale parla chiaro: lunedì alle 14 l’impianto sarà spento. Ovviamente, non è che sarà demolito, in quanto necessario, ma potrà solo riaprire se smetterà di puzzare come un ossesso. Sì, ci sono norme e regolamenti ma quelli del Comitato ci scherzavano su spiegando che saranno loro, e i loro nasi, a fare il controllo definitivo. Insomma, quello che l’azienda aveva sempre negato, e cioè il malfunzionamento del biofiltro, era invece la verità. L’Arpa è stata a fianco dei cittadini sin dal primo giorno, sostenendo che la puzza c’era e non era salubre, spiegando ad ogni piè sospinto che l’impianto di biodigestione di Nera Montoro GreenAsm non funzionava come avrebbe dovuto.
E’ stata una grande soddisfazione per i cittadini che stavano vivendo momenti di grande disagio ma che si sentono maggiormente tutelati, anche per il futuro dal momento, che quell’area di Nera Montoro, che doveva diventare luogo di tecnologia avanzata, potrebbe essere il posto dove avviare lavorazioni a vario titolo di rifiuti ed altri materiali per niente leggeri. Per loro, vedere che la Regione e l’Arpa, sono al loro fianco, è stato momento di soddisfazione. Il Comitato non si è fermato davanti a niente; i loro associati si sono spinti a Perugia, interpellando qualsiasi media. Ora esprimono grande contentezza: “Staremo a vedere quello che accadrà. A questo punto siamo davvero fiduciosi che il problema delle puzze terribili sia alle nostre spalle in quanto l’azienda dovrà rispettare “Le condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale. E che questo provvedimento sarà un monito per qualsiasi altra iniziativa che voglia venire a Nera Montoro”.