Un’occasione da cogliere al volo, oggi e non chissà quando, quella dell’energia nucleare, secondo Sergio Cardinali
DI SERGIO CARDINALI, ASSESSORE ALLO SVILUPPO ECONOMICO DEL COMUNE DI TERNI
“L’uscita del nucleare in Italia è avvenuta a seguito dell’incidente di Chernobyl, che risale al 26 aprile del 1986 – afferma Cardinali nel suo intervento – che è stato accompagnato da una campagna di disinformazione che prosegue tutt’oggi e che ha lo scopo di influenzare negativamente la percezione dei cittadini verso questa fonte di energia pulita, affidabile e sicura. Tutt’ora la comunicazione attraverso programmi Tv, giornali, dibattiti politici, campagne di associazioni “pseudo-ambientaliste” è spesso scorretta e alimenta un sentimento di paura infondata. La diffusione di informazioni scorrette sul nucleare implica che qualsiasi proposta pro o contro sia argomentata tramite argomentazioni inesatte e approssimative, spesso faziose, che non danno la giusta credibilità a questa tecnologia più che mai necessaria. Nella vita non c’è nulla da temere, solo da capire. E bisogna capire che oggi – sottolinea l’assessore – il nucleare è una tecnologia altamente regolamentata, in quanto le misure di sicurezza sono uniformate da enti internazionali che ne verificano l’implementazione in tutti i Paesi che sfruttano l’energia nucleare.
Tutte le centrali nucleari oggi operanti, che siano della generazione II, costruite decenni fa, o della generazione III, le più recenti, sono equipaggiate dagli stessi sistemi di sicurezza considerati indispensabili. Questi sistemi impediscono incidenti al sistema di raffreddamento come quello avvenuto alla centrale di Fukushima. Va ricordato che un incidente grave come quello di Fukushima, classificato a livello 7 – il peggiore della scala INES – International nuclear and radiological event scale- non ha provocato alcuna vittima e la struttura della centrale, progettata negli anni ’60 e costruita negli anni ’70, era rimasta intatta all’impatto dello tsunami di 15 metri che ha spazzato via 20 mila vite e un’intera regione”.
“La fusione nucleare rappresenta quindi per l’Italia e per l’Europa, un’opportunità unica – prosegue il componente dell’esecutivo di Palazzo Spada – Ma non quando sarà pronta, bensì già da oggi – ammonisce Cardinali – Questo è uno degli equivoci da sfatare: il tema della fusione non creerà valore quando sarò pronta, tra 10 e 20 anni, ma sta creando valore già oggi . Valgono a questo proposito le parole del professor Piero Martin, uno dei maggiori esperti di fusione termonucleare. che sta lavorando per produrre energia elettrica con un processo nucleare alternativo alla fissione, la fusione per l’appunto: La fusione e la ricerca creano economia da subito, oggi – ha detto lo studioso – È una componente fondamentale del futuro perché, per ogni singola reazione chimica, una reazione nucleare produce circa 10 milioni di volte di energia in più.
Questa amministrazione comunale sta operando per valorizzare la presenza della ricerca e dell’università sul territorio, per fornire alle future generazioni strumenti per vivere da protagonisti i cambiamenti in atto, senza subire l’incidenza dei luoghi comuni che tendono, in assenza di evidenze scientifiche, a innescare nell’opinione pubblica la paura, come elemento di potere, e la famosa “caccia alle streghe”! Il nuovo corso che nascerà presso il centro multimediale sarà collegato alla facoltà di Fisica nell’ambito dei “cambiamenti climatici e la transizione”, che dovrà necessariamente collaborare con il centro ricerche di Sabbioni – ex incubatore BIC – e la facoltà di ingegneria, in un sistema che dovrebbe prevedere un’ampia collaborazione con l’ITS Accademy. Tutto ciò a partire dalla fisica che è una scienza che studia la natura e il mondo che ci circonda. E poi il corso di laurea in Fisica apre a una molteplicità di professioni, proprio perché alla base degli studi c’è il metodo scientifico, che è fondamentale in tantissimi campi del sapere che aiuta ad essere sempre curiosi e liberi. Terni, “città energivora”, dal canto suo negli ultimi trenta anni ha mancato tutti gli appuntamenti con la realizzazione di nuove infrastrutture, interrompendo quella fase di crescita iniziata i primi anni del ‘900, quando scelte lungimiranti di politici e imprenditori illuminati, senza alcuna paura hanno saputo costruire un sistema che rappresenta ancora oggi l’ossatura della regione e del Paese. Ora abbiamo bisogno di un salto di qualità – conclude l’assessore Sergio Cardinali – abbiamo bisogno di firmare quanto prima l’accordo di programma con l’Ast di Arvedi, senza ulteriori alibi energetici, oramai ampiamente superati, che ci consentano di avviare quella fase necessaria di ambientalizzazione e decarbonizzazione delle produzioni che incombono sulla comunità. È necessario che Governo nazionale e Regione si diano una mossa, perché Terni è fuori tempo massimo e non può più attendere!”