Il dibattito sulla legge anti-omofobia, cominciato poco dopo mezzogiorno, è stato subito sospeso dalla presidente del consiglio regionale Donatella Porzi. Il consigliere di centrodestra Sergio De Vincenzi ha riproposto ad inizio dibattito la sua richiesta di non iscrivere l’atto “perché – ha spiegato – risulta, secondo il regolamento dell’assemblea, non corredato dalla necessaria copertura finanziaria”. La stessa presidente dell’assemblea gli ha risposto leggendo un parere legale degli uffici di Palazzo Cesaroni, secondo cui l’atto, per tornare in commissione, deve comunque essere iscritto all’ordine del giorno dei lavori d’aula. Inoltre, l’atto in questione risulta emendato, per quanto riguarda le risorse a disposizione, da un atto della presidenza della giunta. De Vincenzi ha ripreso la parola per dire, con toni accesi, che “se in questa che è la massima assemblea dell’Umbria non si seguono le regole, allora andiamocene tutti a casa”. Mentre pronunciava queste parole, il consigliere di opposizione ha lanciato in aria dei fogli che aveva sul proprio scranno. A questo punto, intorno alle 12,15, la presidente ha sospeso la seduta. “La Marini non è riuscita, fino ad oggi, a risolvere le grandi questioni dell’Umbria e ora per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica ha deciso di affrontare con arroganza (e superficialità) un tema delicatissimo quale quello dei diritti individuali e della lotta alle discriminazioni, ma ancora una volta il Partito Democratico non è stato in grado di garantire il numero legale in Aula”. Così si sono espressi i Consiglieri della Lega Nord Umbria Emanuele Fiorini e Valerio Mancini aggiungendo “Siamo consapevoli che la maggioranza utilizzerà il tempo a disposizione per cercare di trovare “contropartite” dietro le quali nascondere gli innumerevoli mal di pancia che sono già emersi nel corso dei dibattiti in Commissione e che si sono materializzati in numerosi emendamenti presentati da esponenti della stessa maggioranza. Qualunque sia l’esito del percorso normativo, l’incompatibilità sostanziale ormai evidente delle varie anime del Pd, ricade sulla testa dei cittadini umbri con politiche inconcludenti e scelte errate”. “Uno spettacolo imbarazzante e indegno”. Gabriele Piazzoni, segretario di Arcigay nazionale, commenta così quanto successo oggi nel consiglio regionale dell’Umbria. Piazzoni sottolinea che “la fumata nera di oggi èil simbolo eloquente di una politica allo sbando, incapace di corrispondere alle attese minime dell’elettorato e alla continua ricerca di alibi. Agli eletti e alle elette che oggi hanno utilizzato i giochetti dell’aula per sabotare l’approvazione di una legge a tutela delle persone discriminate, assicuriamo che ogni ora che ci separa da quel voto sarà’ un’ora di rabbia e di vibrante protesta”.