Con trattamenti innovativi e collaborazioni multidisciplinari all’ospedale di Terni l’attività di chirurgia oncologica prosegue con lo stesso livello qualitativo di sempre. Nei primi giorni di dicembre l’equipe di chirurgia digestiva del dottor Amilcare Parisi, in collaborazione con il direttore della struttura di ginecologia e ostetricia dottor Leonardo Borrello, ha portato a termine con successo un complesso intervento oncologico combinato durato circa undici ore, che ha comportato la rimozione radicale di una molteplicità di organi con lesioni tumorali avanzate e diffuse, associata ad infusione di farmaci chemioterapici nella cavità addominale per distruggere i possibili residui microscopici di malattia tumorale.
Il centro di chirurgia digestiva diretto dal dottor Parisi ha un’esperienza decennale in questo tipo di intervento di citoriduzione associato a HIPEC (chemioterapia intraperitoneale ipertermica) che solo pochi altri centri in Italia possono offrire. Per questo è stato recentemente selezionato per la realizzazione di due studi multicentrici (GOETH e CHECK) coordinati dall’Istituto Mario Negri, che potranno dare un grande contributo alla comunità scientifica internazionale.
La paziente operata presentava una diffusione tumorale avanzata che coinvolgeva una molteplicità di organi all’interno dell’addome e che ha reso necessaria l’esecuzione di una citoriduzione, una complessa e lunga procedura chirurgica proposta a pazienti con malattia avanzata dei tumori di colon, stomaco, ovaio e peritoneo, con cui si vanno a rimuovere in modo radicale tutte quelle strutture anatomiche che presentano lesioni tumorali macroscopicamente evidenti.
“Grazie alla esperienza maturata e alle tecnologie di ultima generazione di cui disponiamo – spiega il dottor Amilcare Parisi – siamo in grado di associare al tempo chirurgico di citoriduzione una fase immediatamente successiva di infusione di farmaci chemioterapici direttamente dentro la cavità addominale per distruggere i possibili residui microscopici di malattia tumorale. Il paziente è collegato a mezzo di cateteri di afflusso ed efflusso ad un dispositivo per la circolazione extracorporea di fluidi e viene avviato un ciclo di infusione di farmaci chemioterapici ad alta temperatura in modo da ottenere un effetto distruttivo sinergico diretto verso le cellule tumorali. L’Azienda ospedaliera di Terni – conclude Parisi – è fra le poche in Italia che è autorizzata dagli enti regolatori nazionali alla somministrazione di questo tipo di trattamento per i tumori dello stomaco e del colon”.