Avvicendamento alla direzione della Caritas di Terni.
Il nuovo direttore, nominato dal vescovo mons. Giuseppe Piemontese per il prossimo quinquennio, è padre Stefano Tondelli, 48 anni, frate minore francescano, attualmente viceparroco di San Massimiliano Kolbe ad Amelia, con una lunga esperienza in ambito caritativo prima come parroco a Sant’Antonio di Terni per nove anni e poi ad Assisi per sei anni come vicedirettore della Caritas e responsabile del centro di prima accoglienza a Santa Maria degli Angeli.
Vicedirettori della Caritas della diocesi di Terni-Narni-Amelia sono stati confermati i diaconi Sandro Maschiella e Mauro Tosi.
«Sono onorato di questo incarico che mi pone direttamente a servizio della chiesa diocesana e dei più bisognosi – ha detto il nuovo direttore padre Stefano Tondelli – e che apre sempre più al magistero di papa Francesco, delle sue encicliche “Laudato Sii” e “Fratelli tutti” nell’ascolto degli ultimi e di una chiesa in uscita, che ritengo siano le basi dell’operare come Caritas. Tre sono i punti da cui partire, le definisco le tre G: Gruppo come metodo di lavoro insieme tra le varie realtà caritative, che si apre alla sinodalità di tutta la chiesa diocesana; Giovani coinvolgendoli nella Caritas come operatori ma anche come destinatari di attenzione dei loro bisogni e delle tante nuove povertà che vivono, penso alla ludopatia, alla droga e altre forme di dipendenza; Gesù al centro di ogni azione e su di lui fondare la nostra spiritualità e formazione umana. Sarà molto importante sviluppare quanto di buono già c’è nel tessuto caritativo della diocesi, dove ci sono tanti sacerdoti e laici molto aperti e sensibili verso i poveri sia sotto l’aspetto materiale che spirituale».
Padre Stefano Tondelli succede al diacono Ideale Piantoni che per cinque anni ha guidato la Caritas.
Mons. Piemontese ha ringraziato Piantoni per il lavoro svolto in questi cinque anni apprezzando le sue doti umane e cristiane, la dedizione, disponibilità e infaticabilità nel prendersi cura di tante persone in difficoltà, per l’amore verso il prossimo bisognoso e per aver avviato un cammino di comunione e diffusione della pastorale della carità in questi anni, tra i più difficili e complessi per l’esplosione di nuovi bisogni e di nuove forme di povertà, provocate dalla crisi economica e dalla pandemia.”