“Negli ultimi giorni Terni è diventata il teatro di una pericolosa deriva del dibattito pubblico, alimentata ancora una volta dal sindaco Stefano Bandecchi, che continua a utilizzare i bambini e gli adolescenti come strumento di lotta politica. Dopo aver negato la morte di ventimila bambini palestinesi certificata dall’ONU e aver insultato volgarmente le bambine di Gaza, il sindaco ha trascinato nel dibattito anche la tragedia di due ragazzi ternani di quindici anni, usandola come arma contro i cittadini che lo hanno contestato in consiglio comunale. È un comportamento culturalmente e moralmente inaccettabile, che trasforma il dolore più sacro, quello dell’infanzia e delle famiglie, in un’arma politica”.
È quanto scrivono in una nota congiunta le formazioni politiche che hanno organizzato la manifestazione anti-Bandecchi, sabato 4 ottobre, ovverosia Pd, M5S, Avs, PS e Rc.
“Apprendiamo da notizie di stampa – si legge ancora nella nota – che sarebbero stati individuati gli autori del gesto di sabato sera davanti a Palazzo Spada. Si tratterebbe di due giovani studentesse, una delle quali minorenne. Gli inquirenti hanno fatto sapere che sono completamente estranee alla politica. Quindi la montatura di Bandecchi viene smentita nei suoi presupposti, proprio da chi conduce le indagini. Ci auguriamo che le ragazze possano fornire spiegazioni per un’azione che non appartiene alla cultura e alla pratica politica delle forze che hanno organizzato la bella manifestazione di sabato.
Riconfermiamo, come già dichiarato ieri, la nostra condanna per il tentativo operato da Bandecchi di trasformarsi in vittima, dopo aver infangato le istituzioni che dovrebbe rappresentare. Il sindaco è l’unico responsabile di un clima di scontro e di divisione fatto di insulti e di affermazioni gravissime.
Il gesto di due giovanissime, del tutto estranee alla politica, è il frutto avvelenato di questa cultura. Una cultura maschilista che fa della donna un oggetto e che il sindaco, con le sue continue esternazioni volgari, ha contribuito a diffondere. Non è la prima volta che Bandecchi ricorre a questi espedienti: ogni volta che si trova in difficoltà, sposta il discorso politico sul terreno dell’insulto, alimentando una spirale tossica di rabbia e divisione.
Il clima d’odio in città non nasce dalle proteste, ma dalla sua cinica propaganda. È il momento di dire basta al cinismo e alla volgarità in politica. Sabato mattina una grande manifestazione pacifica ma determinata di cittadini indignati ha chiesto che Bandecchi si dimetta. Alla luce della sua condotta di queste ore, tale richiesta trova ulteriore e cogente conferma. La sua uscita di scena è la condizione indispensabile perché il terreno politico e istituzionale di questa città venga bonificato e si possa finalmente tornare a discutere dei tanti problemi reali di Terni. Problemi che, nei due anni di governo di Alternativa Popolare, si sono soltanto aggravati”.