Alcune Liste Civiche che alle ultime amministrative avevano appoggiato la candidatura di Leopoldo Di Girolamo alla carica di sindaco di Terni ne hanno, successivamente, preso le distanze.
Giovanni Ceccotti, Progetto Terni, in una nota, ricorda nuovamente che ”
a Terni governa l’attuale amministrazione solo grazie all’apporto dei voti avuti dai cittadini che hanno premiato le Liste Civiche, che nella coalizione di centrosinistra hanno raggiunto il formidabile risultato del 14%, senza il quale il PD non avrebbe raggiunto il quorum, avendo preso solo il 30,5% dei voti. Proprio in virtù di tali risultati chiedemmo al Sindaco eletto un profondo rinnovamento, una maggiore attenzione ai problemi della città e dei cittadini, al di fuori degli interessi di partito. ”
Riferendosi al taglio degli assessori tecnici,(Armillei, Andreani, Tedeschi, Riccardi), Ceccotti scrive:”
con le ultime vicende è evidente che non interessa assolutamente quello che pensano i cittadini: si è deciso infatti di licenziare tutti quegli assessori tecnici che, nel bene o nel male , rappresentavano una società civile non legata al partito di maggioranza, anche se qualcuno di loro nel frattempo aveva ben pensato di tesserarsi con il PD.
Oggi, dopo il taglio degli assessori tecnici, si è in presenza di una giunta monocolore PD responsabile di tutti i problemi della Città, di tutti i debiti accumulati e di tutte le inefficienze oggi visibili. Il danno che ha subito la Città è quindi più che mai nelle mani di un unico partito, che addirittura vorrebbe ergersi a salvatore della patria, che però non è più legittimato dalla volontà popolare.”
“Non ci stiamo, – aggiunge Ceccotti – non siamo e non vogliamo essere complici di questo ulteriore tentativo di procrastinare situazioni ormai decotte; chiediamo pertanto a tutti i consiglieri comunali di riflettere sulla delicata situazione cittadina e di rimettere ulteriori decisioni alla volontà popolare, tornando quanto prima al voto.”
L’ELENCO DELLE COSE CHE NON VANNO
“Troppe le situazioni in cui l’attuale amministrazione si è dimostrata incompetente – scrive ancora Ceccotti – il degrado della Città è ormai palpabile, la disoccupazione è dilagante e le problematiche del lavoro sono irrisolte (oltre alla perdita o al ridimensionamento delle principali multinazionali, alla crisi e chiusura delle piccole attività commerciali ed artigianali si aggiungono i ben noti problemi legati alle società partecipate, il fallimento dell’ISRIM, la liquidazione dell’USI, le perdite della ATC servizi, le difficoltà di ASM, la ventilata svendita delle Farmacie), l’ambiente è fuori controllo (ancora è in corso l’inchiesta giudiziaria relativa al percolato, si vuole riaccendere l’inceneritore, troppe le situazione di inquinamento dell’acqua potabile, troppi i malati di tumore), la pulizia della città, il ritiro dei rifiuti, lo scempio dei parchi cittadini nel più totale abbandono, e l’indicibile situazione della fontana di Piazza Tacito. Per non parlare del teatro Verdi e della cultura, dove per accontentare qualcuno si è distrutto tutto.
Avevamo chiesto una svolta, ci siamo ritrovati con una mini giunta, riduzione della precedente già inadeguata, e con maggiori problemi e meno professionalità. Come possiamo condividere tale paradossale decisione? Come si può pensare che togliendo alcune professionalità si possa migliorare? La decisione presa porta la Città verso il baratro del commissariamento.”
L’APPELLO
“Non ci stiamo – ribadisce Ceccotti – non possiamo chiedere ai cittadini di accettare tale debacle e sopportare ulteriori nefandezze. E’ giunto il momento per il nuovo movimento civico unitario, che coinvolge tutti i cittadini, moderati, liberali e democratici, di assumere un ruolo attivo facendosi portatore dei bisogni e dei problemi reali della Città.”